“Tutti per uno, uno per tutti”. Come facevano i tre moschettieri con le spade, nel capolavoro di Ettore Scola “C’eravamo tanto amati” Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores incrociavano le forchette con i rigatoni al sugo, vero antidoto alla malinconia di esistenze fallite. Anche se sono acqua passata i tempi in cui un bel piatto di pasta era il rimedio a tutte le tristezze e gli italiani erano famosi perché in vacanza all’estero si portavano dietro gli spaghetti, la passione per il piatto nazionale non è tramontata. Oggi, i dati dell’Unione Italiana Food relativi al 2021 indicano che ogni italiano consuma oltre 23 chili all’anno di pasta, mentre un sondaggio di Statista Global Consumer Survey riporta che nel Belpaese l’83% della popolazione mette a tavola la pasta ogni giorno. Anzi, le “paste”.
Notare le diversità L’Italia vanta innumerevoli varietà, secche e fresche, corte, fini, lisce, rigate; se ne contano oltre 300. Diversi tipi di grano, metodi di lavorazione, diversa provenienza, trafilatura, di pasta non ce n’è una sola come si può vedere nei negozi Coop: con il marchio Coop ci sono 90 proposte di pasta di semola, di cui 44 novità. “E ora pasta!” è l’etichetta che ci ricorda che è il suo momento, con una gamma di 5 tipi risparmiosi, ma con la qualità e la sicurezza proprie di tutti i prodotti a marchio.
Lunga o corta, asciutta o minestra? La pasta Coop da grano 100% italiano si declina in chifferi, gramigna, spaghetti, farfalle e così via fino a 24 formati, per tutti i gusti e le ricette dello Stivale. Anche nella nuova versione integrale, con tante fibre: è trafilata al bronzo per reggere al meglio la cottura, in 5 formati tra i più gettonati: casarecce, rigatoni, mezze penne rigate, spaghetti, spaghetti quadrati, tutti da grano duro 100% italiano. Nuova anche la linea trafilata al bronzo con 7 specialità per cuochi o commensali più esigenti: dai bucatini ai mezzi rigatoni, dai tortiglioni agli spaghetti grossi (guai a lasciarli raffreddare: colpa gravissima per un buongustaio!) e così via per una pasta più consistente, corposa, che va a nozze con i sughi grazie all’aspetto tutt’altro che liscio. Ma sotto il profilo nutrizionale è esattamente come le altre. Anche di pasta biologica non ce n’è una sola, ma 4: da farro 100% italiano, integrale, di semolato da grano duro 100% italiano, al Kamut®, tutte a trafilatura ruvida. Tutti tipi di pasta messi alla prova, la scorsa settimana, all’ipercoop Centro Lame a Bologna, nell’ambito del Festival C’è Più Gusto a Bologna (nella foto)
Nome d’arte Chi sceglie la pasta Fiorfiore se ne intende e, nella sfera dei piaceri, mette il primo piatto in posizione prioritaria. Impastata fin dal Cinquecento secondo le regole dell’antica – e famosa nel mondo – arte dei mastri pastai di Gragnano (qui e solo qui, nel Comune di Gragnano, in provincia di Napoli), è compatta, consistente, dal gusto spiccato e capace di accogliere a braccia aperte sughi di ogni genere.
Merito innanzitutto dell’accurata selezione delle semole, perché la qualità di un prodotto parte dalla base: la semola di grano duro permette, infatti, di ottenere impasti tenaci grazie all’alto contenuto di glutine e all’amido, ricchi di proteine; poi un’acqua di sorgente che proviene dalla Valle dei Mulini nel Parco regionale dei Monti Lattari, e soprattutto la trafilatura dolce, rigorosamente al bronzo, che la rende porosa come si deve; infine, l’essiccazione lenta a bassa temperatura. E così prende forma, anzi formati: comuni, lunghi e corti, e altri antichi, recuperati attraverso un paziente lavoro di ricerca storica. Nella pasta di Gragnano Igp Fiorfiore a essere impastati sono tutti gli ingredienti e gli umori di una terra, e con lei l’arte dei primi maccaronari arriva sulla nostra tavola.
Ab ovo Anche per la pasta all’uovo (nella foto) c’è, nell’assortimento Fiorfiore, una selezione gourmet, grazie alla lavorazione artigianale di fettuccine e tagliatelle di Campofilone e dei maccheroni al pettine, come tradizione regionale comanda. Anche il mondo della pasta all’uovo, però, è bello perché vario, ed ecco 33 proposte Coop, di cui 5 novità. Con un messaggio chiaro sulla confezione: “Con uova da galline allevate a terra, senza uso di antibiotici”. Cannelloni e maltagliati, stelline e pappardelle, e poi tortellini con prosciutto crudo e lasagne verdi con spinaci, in nome della varietà dei gusti contemporanei, l’usanza italica della pasta all’uovo si aggiorna sugli scaffali di Coop, ma con tre punti fermi: la sicurezza, il rispetto della natura, la convenienza.
Tra le nuove arrivate, tagliatelle, pappardelle, fettuccine e paglia&fieno, chiamate le tradizionali: “come quelle della nonna” rendono bene l’idea di una sfoglia all’uovo emiliana, rustica e corposa, presentata sul classico vassoio. Pure per la pasta all’uovo c’è la versione bio: con grano duro e uova 100% italiane, con tutte le garanzie del marchio Vivi verde, tagliatelle, fettuccine o farfalline che siano. Sulla tavola apparecchiata con gusto e semplicità da Coop troverete l’italianità in salsa contemporanea.