Da dicembre 2014 è entrato in vigore il nuovo regolamento della Commissione europea (il 1169/2011) relativo alle etichette dei prodotti alimentari. “Per quanto riguarda il mondo dei prodotti a marchio Coop, le modifiche e i vincoli introdotti dal regolamento europeo sull’etichettatura, che pur riteniamo segnino un passo avanti per l’insieme del mercato, non rappresentano per noi una novità. Si tratta di cose che già facevamo e di informazioni che erano presenti sui nostri prodotti, dalla tabella nutrizionale alle indicazioni sul tipo di oli e grassi utilizzati oppure sulla presenza di potenziali allergeni. Certo il regolamento Ue contiene precisazioni, specifiche tecniche, ma nel merito dei contenuti importanti per il consumatore la sostanza è quella che ho detto. E ovviamente su aspetti del regolamento che stanno giustamente suscitando critiche, come l’indicazione dello stabilimento di produzione, che ora diventa facoltativa, noi continueremo a indicarla in una forma completa e trasparente”. Parola di Domenico Brisigotti, direttore del prodotto a marchio di Coop Italia.
Ma nel ragionamento di Brisigotti e nell’impegno di Coop c’è molto di più di quanto non sia presente nelle normative attuali: “Per noi la trasparenza è un aspetto fondamentale. Dare informazioni complete, chiare e il più possibile esaustive ai consumatori è un impegno su cui lavoriamo da anni. Per questo, anche alla luce del fatto che l’etichetta è uno spazio limitato che non può contenere fisicamente più di tante indicazioni, pena il diventare qualcosa di illeggibile, noi abbiamo portato avanti, già dal 2013, un impegno che ci mette all’avanguardia, grazie anche alle possibilità offerte dal Web e da Internet cui un numero sempre più alto di consumatori ha accesso costante. Alludo al nostro progetto sulle origini (www.cooporigini.it). Si tratta di un sito attraverso il quale tutti possono andare a scoprire, prodotto per prodotto (ne abbiamo inseriti più di 1.400), da dove vengono i suoi ingredienti principali. Basta inserire il nome o il suo codice Ean e si ha la risposta. Siamo stati i primi in Europa a fare una cosa del genere e ritengo davvero sia un passo avanti importante perché certo è importante sapere, come ci deve dire l’etichetta, dov’è lo stabilimento e chi è responsabile della produzione. Ma la cosa fondamentale è sapere quali sono gli ingredienti e da dove vengono”.