Nel 1974, in una scuola che oggi conta ben 1.470 alunni, nel lontano paesino di Mallaritos nell’estremo Nord del Perù, un gruppo di piccoli produttori si proposero di diventare esportatori di banane biologiche. Era una sfida coltivare banane in una zona semi desertica che però si è rivelata un posto incredibilmente adatto per questa e altre colture tropicali, al riparo da malattie funginee e altri problemi. Ed è proprio in queste zone “alternative” che Coop Italia ha deciso di investire sostenendo questo progetto non solo biologico ma anche equo solidale certificato da FLO (Fairtrade Labelling Organization) e promosso da Fairtrade Italia.
Grazie anche a Coop Italia, questo piccolo nucleo di produttori ha potuto condividere i suoi sogni con tanti altri piccoli produttori locali e, affiancato in primis da un importatore italiano, OrganicSur, promuovere il suo progetto che oggi ha portato la Cooperativa Apbosman alla vittoria dell’importante premio di “Azienda dell’anno 2014 del Perù” (http://www.premioempresaperuana.com/).
Il fatturato globale annuo della Cooperativa Apbosman è di 5,4 milioni di dollari di cui il 90% è destinato al mercato europeo ed il 10% al mercato americano. Per il solo mercato italiano il fatturato ammonta a circa 1,8 milioni di Euro con un volume di circa 2.400.000 kg di banane (in media circa 130.000 cartoni da 18 kg/anno). Su questo subtotale la filiera Biosolidal di Coop Italia rappresenta un’importante fetta con un controvalore di circa 1,2 milioni di Euro in acquisto per un totale di 970.000 kg di banane/anno che scaturiscono poi in 1.600.000 vassoi di banane che ogni anno trovano la fiducia dei consumatori Coop sensibili al biologico ed al sociale.