Sono in vendita nelle parafarmacie Coop Salute i test per individuare la presenza degli anticorpi del Covid-19. Per cercare di fare chiarezza, i test attualmente disponibili per rilevare l’infezione da SARS-CoV-2 si possono divedere in due macro-tipologie: quelli che rilevano la presenza del virus e quelli che invece rilevano la presenza di anticorpi. Alla prima categoria appartengono i cosiddetti “tamponi”, che in sostanza sono test (molecolari o PCR) che evidenziano la presenza di materiale genetico (RNA) del virus nel nostro organismo; ma ci sono anche i test antigenici, che evidenziano la presenza di componenti (cioè gli antigeni) del virus. Alla seconda famiglia, invece, appartengono i test che evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus (test sierologici tradizionali o rapidi). Tali test rilevano l’avvenuta esposizione al virus e, solo in alcuni casi, sono in grado di rilevare la presenza di un’infezione in atto (individui con malattia lieve i cui sintomi siano iniziati almeno una settimana prima).
I test sierologici possono essere quantitativi (determinano in maniera specifica la quantità di anticorpi prodotti in seguito ad un’infezione da coronavirus, con tecnica CLIA e/o ELISA, con un prelievo di sangue), oppure qualitativi. Questi ultimi sono i cosiddetti “test pungidito” che, grazie al prelievo di una goccia di sangue, rilevano se la persona ha prodotto anticorpi in seguito ad un’infezione da coronavirus (metodica lateral flow-immuno-cromatografia su card). I tempi di risposta sono di circa 15 minuti e viene rilevata la presenza di anticorpi IgG o IgM in persone che sono venute a contatto con il virus: gli anticorpi IgM e IgG compaiono nel siero o plasma entro due settimane dall’infezione e, mentre i livelli di IgM diminuiscono al termine dell’infezione, quelli di IgG rimangono generalmente alti e dunque rilevabili.
Un test anticorpale positivo indica se la persona è stata infettata, ma ci possono essere varie casistiche: se IgM positivi l’infezione è recente, se IgM positivi e IgG positivi vi è infezione in atto, se IgM negativi e IgG positivi significa che l’infezione è passata. Tuttavia questo test non indica necessariamente se gli anticorpi sono neutralizzanti, cioè se una persona è protetta dal virus e per quanto tempo; soprattutto non indica se è guarita, pertanto è opportuna l’esecuzione successiva del test molecolare.
Un test anticorpale negativo può avere vari significati: che una persona non è stata infettata, oppure che è stata infettata molto recentemente (meno di 8-10 giorni prima) e non ha ancora sviluppato la risposta anticorpale al virus. Oppure che è stata infettata ma la quantità di anticorpi che ha sviluppato è, al momento dell’esecuzione del test, al di sotto del livello di rilevazione. L’assenza di rilevamento di anticorpi, infatti, non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce o asintomatica e il relativo rischio di contagiosità. In caso di positività quindi del test sierologico andrebbe svolto un test molecolare (PCR, il tampone “classico”), e in caso di negatività comunque il test sierologico andrebbe ripetuto dopo un paio di settimane circa, per monitorare i risultati.
Da marzo nelle parafarmacie Coop è disponibile un test sierologico (dispositivo medico), per la rilevazione degli anticorpi COVID-19 da utilizzare in self test per la rilevazione qualitativa di anticorpi IgG e IgM in campioni di sangue. Il test può quindi essere utilizzato da soli, prelevando con una piccola pipetta un campione di sangue dal polpastrello (utilizzando il pungidito come per altri test), e trasferendo il campione raccolto nel “pozzetto” della cassetta di test; andranno poi aggiunte delle gocce di un liquido detto diluente e poi occorrerà attendere 10 minuti per leggere il risultato ottenuto.