In caso di non conformità sarebbero scattati gli approfondimenti: ispezioni, tracciabilità, nuovi controlli, eventualmente il ritiro dagli scaffali. Ma non ce n’è stato bisogno. Al termine di un anno di analisi di routine effettuate dal laboratorio di Coop Italia, i risultati sull’olio extravergine di oliva Coop “100% italiano” non hanno richiesto infatti supplementi d’indagine: “italiano” di nome e di fatto, questo il verdetto senza eccezioni emesso da Heracles II, il gascromatografo acquistato a metà 2013 e utilizzato da Coop Italia come “naso elettronico” per stabilire l’autenticità di un prodotto. Circa il 4% dei 300 campioni analizzati di olio “100% italiano” non ha superato la prova con Heracles e sono in corso gli approfondimenti: in tutti i casi era olio extravergine non Coop. Da Martino Barbanera, responsabile del laboratorio analisi di Coop Italia, e Fernando Gottardi, che di Heracles II è l’esperto “addestratore” (nella foto), ci siamo fatti spiegare come si è giunti a questo importante risultato.
“Dal 2013 ad oggi Heracles è stato addestrato facendogli ‘annusare‘ oli italiani di provenienza certa. Un lavoro enorme di impostazione e validazione scientifica (senza precedenti in Italia, ndr) fatto in collaborazione con le Università di Udine, Bologna e Barcellona. Il gascromatografo Heracles II lavora restituendo l’impronta aromatica di un determinato olio standard, che assieme a un elevato numero di campioni con le stesse caratteristiche va a costruire un modello di riferimento. Con questo modello successivamente vengono confrontati i campioni ‘incogniti‘ per stabilire quanto siano similari statisticamente”.
Ora che i modelli ci sono, le analisi proseguiranno con le loro gambe e saranno estese ai 5 oli regionali dop e igp a marchio Coop (Taggiasca, Toscano, Umbro dei colli Martani, Terre di Bari e Val di Mazara) mentre in parallelo – spiega Sonia Scaramagli che se ne occupa – “si verificano altri prodotti come il miele, ad alto rischio di frode e falsificazione”.