Liquor d’ulivi lo chiama Dante nel Paradiso e subito ci figuriamo – potenza plastica della grande poesia – un filo d’olio che cola su una fetta di pane, si allarga, e la mollica si fa dorata e verdeggiante. Ma la tavolozza del verde ha così tante sfumature che non c’è un “olio su tavola” uguale a un altro.
Da semplice, straordinario condimento, l’olio d’oliva è diventato “liquor” da degustare, con tutti i sensi all’erta. E già solo firmate Coop sono 29 le proposte – 15 classiche, caratterizzate da tradizione e versatilità innanzitutto, e 14 nuove, in tante deliziose varietà di gusto e aromi –, dedicate all’uso quotidiano delle famiglie e per quello meno usuale degli intenditori, per una cena con gli amici buongustai o per un piatto speciale.
Cominciamo a scorrere la nostra “carta degli oli”, con la guida di un’etichetta autorevole, ricca di dettagli, elegante: “Il quotidiano”, così si chiama l’olio d’oliva per friggere, cucinare e condire, in cui qualità e convenienza vanno a braccetto; poi “L’extravergine classico” e “L’extravergine delicato”, provenienti dalle regioni d’Europa più vocate per le olive (il delicato è disponibile anche nel comodo formato in latta da 3 litri e nella bottiglia da mezzo litro). Dal classico al nuovo: “L’evo 100% italiano”, estratto a freddo da olive raccolte e molite da frantoi selezionati esclusivamente in Italia, declinato in due gusti, “Il deciso” (anche da 500 ml e nel formato monodose), e “Il fruttato”, entrambi con tracciabilità totale e filiera di qualità del marchio Origine. Nella sezione “novità” anche “Il creativo” al basilico, al peperoncino o al tartufo, il condimento a base d’olio extravergine con un pizzico d’estro in più. Nuove di zecca anche la versione non filtrata dell’olio extravergine d’oliva biologico, 100% italiano, come quello già esistente, e il bio d’origine estera, più risparmioso, ma sempre con la firma Viviverde. La carrellata prosegue con gli oli Fiorfiore “Il rustico”, intenso e verace come solo il non filtrato sa essere, e “Il novello”, freschezza e profumo del nuovo raccolto racchiusi in bottiglia: due interpretazioni dell’extravergine d’autore, da assaporare rigorosamente a crudo.
Come il vino, l’olio ha dentro tutti gli “umori della terra” in cui nasce: allora seguendo il filo (d’olio) tra le regioni d’Italia ecco il Garda Dop, il Calabria Igp, il Sardegna Dop e poi il Terra di Bari Bitonto Dop, il Toscano Igp, l’Umbria Colli Martani Dop, il Val di Mazara Dop. Tutti nuovi, tutti estratti a freddo. Il menù si chiude con l’oliva protagonista dei monocultivar Fiorfiore: Biancolilla, Frantoio, Taggiasca. Diversa la forma dell’oliva, diversi il colore, il tempo di maturazione, il gusto, ciascuna con una storia da raccontare, custodita nei cartigli appesi alle bottiglie. Ebbene, “uso” dell’olio suona vago e quasi irrispettoso, meglio dire: “degustazione”.
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Tutti quelli provati finora sono eccellenti, speriamo altrettanto per i nuovi!