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Gli acquisti on line, boom di ordini per alimentari e il “fai da te”

Il settore dei consumi è stato travolto dall’emergenza coronavirus, che ha cambiato fortemente le modalità di acquisto in questi mesi. All’uscita dalla crisi nulla sarà come prima, ma su quanto resterà, ad esempio, dell’attuale boom degli acquisti online dettato dall’emergenza sanitaria, al momento non è dato sapere. Negli Usa si è passati dal 16% rispetto ai negozi fisici di inizio marzo al 20% in poche settimane. Da noi si registra un +162% nella terza settimana di lockdown (dati Nielsen) e portali per la spesa online in tilt sommersi dalle richieste. Dopo un primo rallentamento dovuto all’introduzione delle misure di sicurezza, i grandi player hanno dovuto far fronte a un improvviso boom di ordini da casa, soprattutto nei prodotti di prima necessità, alimentari e sanitari su tutti.

Nel comparto del food, EasyCoop, che è il servizio di consegne online della Coop – attivo in Emilia-Romagna (80 comuni serviti nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia), Veneto (210 comuni serviti nelle province di Padova, Rovigo, Treviso, Vicenza, Venezia Mestre) e Roma (area metropolitana, 16 comuni serviti) – ha avuto crescite medie superiori al 70% nelle settimane centrali di marzo, con picchi in particolare nel Veneto dove si è superato il 130% di aumento. Ciò ha inevitabilmente portato a tempi lunghi e superiori al normale per le consegne. Stefano Sandrelli, responsabile della comunicazione, annunciando un potenziamento del servizio fa il punto su quanto è successo: «Eravamo in forte crescita e stavamo già ampliando organico e flotta: l’emergenza ha moltiplicato gli sforzi e abbiamo notevolmente incrementato le consegne giornaliere. La spesa online, tuttavia, ha una struttura complessa e coinvolge addetti specializzati, software personalizzati, magazzini chiusi al pubblico e strumenti ottimizzati per il servizio a domicilio: per questo non basta semplicemente aumentare il numero di furgoni refrigerati o addestrare nuovo personale. Vanno infine considerate anche le restrizioni giustamente imposte dal governo per la tutela della salute dei lavoratori».

Nel comparto no food c’è da registrare lo spostamento di molti consumatori sul portale www.cooponline.it, l’altro servizio di Coop esteso pressoché a tutto il sistema delle cooperative e non sottoposto alle restrizioni delle vendite decise dal governo per alcune merceologie nei negozi fisici. Cooponline ha garantito tutte le consegne a domicilio, mentre è stato accusato qualche contraccolpo per i ritiri nei punti vendita in alcune regioni, per via di disposizioni più stringenti. Sfogliando i dati di vendita, si possono leggere le nuove abitudini di acquisto degli italiani costretti in quarantena e con i figli a casa. Si sono buttati sull’informatica (computer, stampanti e consumabili), sulla cancelleria, sui videogiochi e, soprattutto, sulle attività del fai da te, che sono i settori con il segno positivo più marcato.

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