Mondo Coop

Coop, un impegno eco-sostenibile ai tempi della crisi

Coop, eco-sostenibile ai tempi della crisi

Le ragioni e i risultati delle tante campagne Coop, da quella sull'acqua a quella per difendere boschi e foreste

Parafrasando il titolo di un celebre romanzo di Gabriel Garcia Marquez si potrebbe parlare dell’impegno per l’ambiente ai temi della crisi. Ovvero di come, nonostante i tempi difficili che vivono le famiglie ed i consumatori italiani (e di conseguenza anche tante aziende), Coop abbia sviluppato, nell’arco del 2011 che si sta concludendo, una serie di progetti e interventi focalizzati sul tema della tutela dell’ambiente e della sostenibilità dello sviluppo.
Basta pensare al proseguimento della campagna consumerista Acqua di Casa Mia per un consumo consapevole dell’acqua con particolare attenzione agli aspetti ambientali che ne derivano, all’avvio della campagna Boschi e Foreste per aumentare la consapevolezza della loro salvaguardia, anche per gli impatti sul clima, sulla biodiversità (con il forte ampliamento in assortimento di prodotti certificati Fsc), al proseguimento del progetto Coop for Kyoto lanciato nel 2006 che coinvolge aziende fornitrici di prodotto Coop impegnate volontariamente a condividere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sanciti dal Protocollo di Kyoto (tramite l’adozione di azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici), al progetto Promise per favorire scelte di consumo consapevole e sostenibile (e far conoscere in particolare le certificazioni ambientali esistenti sui prodotti) fino ai tanti interventi per avere punti vendita sempre più improntati al risparmio energetico e con ridotte emissioni.
Ma ribaltando il ragionamento si potrebbe dire che questo impegno di Coop per l’ambiente non si è sviluppato "nonostante" la crisi, ma è anzi un modo per combattere la crisi, per indicare una via percorribile verso il futuro, in grado di tenere insieme le esigenze delle aziende con quelle delle famiglie e della comunità in cui operano. E di dire che la tanto citata parola sviluppo, si può declinare anche in questa chiave.
"In effetti, in questi mesi – spiega la vice presidente di Coop Italia, Maura Latini – abbiamo investito energie e risorse importanti su progetti ispirati all’idea della sostenibilità ambientale, nella convinzione, per noi non nuova, che si tratta di un modo di essere che deve connaturare a 360 gradi la nostra attività. La cooperazione è per sua natura un qualcosa di rivolto al futuro, che vuole lasciare alle generazioni che verranno un mondo in salute. A queste idee, tutto sommato semplici, abbiamo fatto seguire la concretezza dei fatti, mirando sempre a tenere insieme i precisi impegni che noi ci assumevamo come impresa con la sensibilizzazione e l’informazione verso i consumatori che venivano sollecitati a compiere scelte in direzione della sostenibilità. E i risultati ci dicono che abbiamo colto nel segno, basta pensare all’attenzione con cui sono state seguite le nostre campagne sull’acqua e quella per la tutela delle foreste, ma anche alle scelte che vediamo praticate ogni giorno nei nostri punti vendita. È un percorso sul quale vogliamo continuare, convinti che ci sia tanto ancora da fare, ma incoraggiati dai risultati ottenuti. Certamente i soci e clienti hanno apprezzato queste scelte, ma ciò è potuto avvenire anche perché questi progetti si sono sommati al costante impegno profuso dalle cooperative e finalizzato a salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie".
Risultati di cui tante volte abbiamo parlato proprio sulla nostra rivista, presentando le campagne e dando conto del lavoro fatto. In questa specie di consuntivo annuale vale la pena raccontare l’ultimo capitolo su cui sono da poco arrivati una serie di dati concreti. Parliamo del progetto Coop for Kyoto, varato nel 2006 e teso a coinvolgere le aziende fornitrici nella realizzazione dei prodotti a marchio Coop, in scelte di miglioramento dell’efficienza energetica dei loro stabilimenti e del processo produttivo. Sono ben 141 le imprese che hanno aderito (e altre 40 hanno annunciato l’intenzione di farlo). Ebbene, dal 2007 al 2010 il sistema produttivo rappresentato dalle aziende aderenti ha evitato l’emissione di ben 96 mila tonnellate di anidride carbonica. Negli stabilimenti coinvolti, la quantità di merci prodotte è infatti aumentata del 9,4%, mentre le emissioni associate alla loro produzione si sono ridotte dell’1,2%. Questo significa che se nel 2007, per ogni tonnellata di prodotto, si emettevano 201 kg di CO2, nel 2010 la quantità di CO2 prodotta per la stessa quantità di merci è scesa a 182 kg.
Come ogni anno, ai fornitori aderenti al progetto Coop for Kyoto che hanno conseguito i miglioramenti più significativi è stato attribuito da Coop un riconoscimento (consegnato alla fiera Ecomondo di Rimini), andato questa volta (per la riduzione delle emissioni di CO2) a Kimberly-Clark, per prodotti a base di carta, e a Orogel, per prodotti alimentari surgelati. Mentre per il miglioramento dell’efficienza (cioè la quantità di CO2 per realizzare un kg di prodotto) il premio è andato alla ditta Materie Plastiche Cotti, che produce pellicole per imballare alimenti e allo stabilimento Inalca di Ospitaletto Lodigiano che lavora carni bovine fresche.   
 
 

Condividi su

Lascia un commento

Dicci la tua! Scrivi nello spazio qui sotto cosa pensi dell’articolo, la tua opinione è importante per noi.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Ho letto la policy privacy e accetto il trattamento dei miei dati personali

Iscriviti alla
newsletter

di Consumatori

Ricevi ogni mese via mail la rivista digitale e le notizie più interessanti

;