Mondo Coop

Con Coop per la parità di genere

coppia che condivide il lavoro domestico

Il punto su quanto è stato fatto seguendo un’agenda di impegni serrati a favore delle donne, un premio per i fornitori più attenti alla parità di genere e il lancio di una nuova mobilitazione per la condizione femminile in Iran. C’è tutto questo nell’iniziativa che il primo marzo vede Coop al Teatro Litta di Milano per rilanciare “Close the Gap”, iniziative ad ampio raggio per sostenere la parità di genere e l’inclusione dentro e fuori i negozi: rivolgendosi ai soci e ai consumatori, ma anche a dipendenti, gruppi dirigenti delle cooperative e fornitori. 

A partire dal fatto che, in Italia, Coop è tra i maggiori datori di lavoro femminile: la quota delle dipendenti supera il 70% (esattamente il 70,2%) e nell’ultimo anno è salita a 34,7% la percentuale delle donne presenti in ruoli direttivi (rispetto al 34% dell’anno precedente e al 32% del 2020). Rimane stabile la quota femminile presente nei Consigli di amministrazione delle cooperative (41,5%), mentre cresce sensibilmente la presenza di donne fra i soci eletti negli organismi di rappresentanza dei territori (52,6%, +1,6% rispetto al dato precedente). Stabile il numero delle nuove socie (circa 120 mila) pari al 55,3% del totale. Inoltre, nel rinnovo dei contratti integrativi aziendali di due cooperative, sono state incluse nuove misure di sostegno alla paternità e maternità migliorative rispetto a quanto stabilito per legge. Per lavorare davvero a favore della parità di genere, occorre anche un cambio di mentalità: per questo prosegue il lavoro di formazione sulla parità di genere che nell’ultimo anno ha coinvolto circa 600 persone tra dipendenti interni e stakeholder, i cosiddetti portatori di interesse. Tra questi ultimi sono inclusi i lavoratori e le lavoratrici delle filiere agricole in un’ottica di gender equality. Al via anche il ciclo di incontri rivolto al mondo scolastico sempre sugli stessi temi che ha coinvolto 130 docenti, educatori e animatori; un percorso propedeutico all’offerta educativa “Nuova identità nuova società” alla quale hanno già aderito 289 classi dalla prima alla secondaria superiore in questo anno scolastico 22/23. 

Ma il cambiamento deve riguardare anche il lavoro di cura tra le mura domestiche: sono state circa 50 mila le firme raccolte in un anno sulla piattaforma Change.org per la petizione “Genitori alla pari” che chiede l’estensione del congedo obbligatorio di paternità (si veda il box qui accanto). Nell’ottica del rilancio di questa iniziativa e per lo stesso obiettivo si è concretizzata l’unione delle firme raccolte con le oltre 31 mila della petizione “Congedo di Paternità a 3 mesi operativo da subito!” promossa sempre su Change.org da Girolamo Grammatico.

Il 2023 vede anche la seconda edizione del Premio Close the Gap, assegnato alle aziende fornitrici di prodotto a marchio Coop che si sono autocandidate e distinte per i migliori progetti che promuovono l’inclusione di genere, basandosi anche sul giudizio del Comitato Scientifico esterno. Un riconoscimento destinato a quelle imprese che promuovono l’empowerment e la leadership femminile e che possono fare da apripista e da modello.

Tre le vincitrici: Iffco Italia (leader nella produzione di creme vegetali da cucina, spray e da montare), premiata per l’impegno a incrementare il numero di  donne in ruoli di responsabilità; Andriani (un’importante realtà nel settore dell’alimentazione free from), per i suoi progetti a sostegno della parità genitoriale; e infine la cooperativa Chico Mendes, che ha meritato il premio di “Close the Gap” per i suoi progetti su benessere e qualità del lavoro, che aiuta i piccoli produttori del sud del mondo a esportare in Italia i loro prodotti, certificati biologici e solidali, a condizioni eque. Infine, una menzione è andata anche alla Dial, specializzata nella lavorazione dei funghi secchi, per l’innovazione nelle attività di ascolto dei dipendenti e l’offerta di servizi su misura. 

Tag: fornitori, parità di genere, close the gap

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