Con Coop for Kyoto il fornitore è ecologico
Per il sesto anno consegnati i riconoscimenti alle industrie fornitrici di Coop che si sono impegnate in progetti per la riduzione delle emissioni di gas serra. Ben 130 aziende partecipanti, coinvolti 170 stabilimenti. Ecco i tre "vincitori"
Ben 131 aziende partecipanti, tutte italiane, per 170 stabilimenti coinvolti, all’interno dei quali (in 9 casi su 10) sono stati effettuati interventi volti a ottenere la riduzione delle emissioni di gas serra con azioni mirate alla diminuzione dei consumi energetici. Sta in queste cifre il successo dell’ottava edizione di Coop For Kyoto l’iniziativa che, prima al mondo, Coop ha promosso tra i fornitori che lavorano per la realizzazione dei propri prodotti a marchio. E all’interno della rassegna Ecomondo, in programma a Rimini dal 7 al 10 novembre, alle tre aziende che (in tre specifiche categorie) hanno ottenuto i risultati migliori è stato attribuito un riconoscimento.
Queste aziende sono, per la categoria legata alla dimensione degli impianti installati, la Madel S.p.A. di Cotignola, in provincia di Ravenna. La Madel, azienda che, produce detergenti e detersivi, ha installato un impianto fotovoltaico sul proprio stabilimento (su una superficie di 32 mila metri quadrati) che ha consentito di produrre 1.847.503 kWh. Nel 2011 l’energia fotovoltaica prodotta ha “coperto” il 71,37% dei consumi complessivi, pari a 2.588.804 kWh. L’impianto fotovoltaico ha una potenza installata di 1.519,4 kWp.
Nella categoria legata alla quantità di consumi aziendali soddisfatti da fonti rinnovabili il riconoscimento è andato alla Dial srl di Pergine Valsugana, specializzata nella lavorazione dei funghi secchi, in provincia di Trento, dove pure è stato installato un impianto fotovoltaico sul coperto, ma questa volta in uno stabilimento di piccole dimensioni. Qui addirittura, dal fotovoltaico (l’impianto ha una potenza installata di 127,4 kWp) deriva un surplus di energia, nel senso che una volta esaurito il 100% della necessità interna, ne è ancora disponibile un altro 45%, che viene riversato in rete ed utilizzato da altri clienti.
Il terzo riconoscimento, legato al numero e all’importanza delle azioni poste in essere per produrre o ottimizzare l'utilizzo dell'energia, è andato alla Ambrosi di Castenedolo, in provincia di Brescia, che produce formaggi. Qui le innovazioni sono consistite in un intervento di coibentazione del tetto, in un impianto di recupero calore e in un impianto fotovoltaico sul coperto (anche qui siamo in uno stabilimento di grandi dimensioni). La produzione di energia elettrica dell’impianto fotovoltaico, pari a 758.564 kWh, ha consentito di coprire il 10,14% dei consumi complessivi del sito di Castenedolo.
Nello stabilimento è stata coibentata una superficie coperta pari a circa 12 mila mq mentre l'impianto fotovoltaico ha una potenza installata di 643 kWp.
Nel complesso, considerando i soli interventi effettuati dai 15 fornitori più virtuosi del progetto Coop for Kyoto, si può stimare nel 2011 una riduzione delle emissioni dell’ordine di grandezza di oltre 20.000 tonnellate di CO2.
“Il progetto Coop for Kyoto – spiega Domenico Brisigotti, direttore del prodotto a marchio Coop – è per noi una testimonianza concreta di come ci sia una coerenza piena nei contenuti che vogliamo siano presenti nei nostri prodotti a marchio. Una coerenza che riguarda la convenienza, la qualità, la salubrità ma anche l’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità. Cose che si possono ottenere solo con un coinvolgimento e una condivisione con le aziende che lavorano con Coop. Questo progetto ne è una testimonianza e vogliamo ringraziare tutti quelli che vi hanno partecipato e che ne hanno condiviso lo spirito”.
Ricordiamo che, già da 3 anni, i dati forniti dalle aziende per partecipare a Coop for Kyoto vengono validati da un soggetto terzo, il Bureau Veritas Italia, anche con un piano di verifiche ispettive. Queste verifiche sono state in totale 54, tra il 2010 e il 2012.
“Proseguiremo con questa attività anche in futuro, – aggiunge Maurizio Zucchi, direttore qualità di Coop Italia – perché gli obiettivi di riduzione delle emissioni sono più che mai attuali. In questa fase di crisi non ci nascondiamo che il rischio sia che alcune aziende vadano nella direzione opposta rispetto agli obiettivi di Kyoto, proprio a causa delle difficoltà che stanno vivendo. Ma ricordando che il protocollo di Kyoto scade in questo 2012 e che dovranno essere ulteriormente definite le modalità di riduzione delle emissioni dei gas serra, qualsiasi decisione verrà presa dagli organismi internazionali, c’è da fare ancora molto cammino. Per questo Coop ha intenzione di proseguire nell’attività di sensibilizzazione dei propri fornitori, in particolare delle aziende che presentano situazioni meno efficienti”.