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Completato l’iter di sostituzione dell’olio di palma: Coop è “palm free”

Olio-di-palma_web.jpgConcluso, ai primi di novembre, l’iter di sostituzione dei prodotti a marchio Coop contenenti olio di palma, dopo che a maggio era stato annunciato e avviato. In sei mesi Coop è divenuta la prima catena della grande distribuzione “Palm Free” in Europa e oggi sono oltre 200 i prodotti alimentari a marchio Coop senza olio di palma: biscotti, gelati, merendine, omogeneizzati…
La sostituzione dell’olio di palma è avvenuta principalmente con oli monosemi, tra cui anche olio di oliva ed extravergine, che nutrizionalmente sono più equilibrati rispetto al palma (ricco in grassi saturi). Una scelta che si colloca all’interno di una politica sulla corretta alimentazione che Coop ha sempre suggerito, promuovendo la riduzione di tutte quelle sostanze, come i grassi, il sale e gli zuccheri,che, se assunte in quantità elevate, possono causare problemi alla salute, e sottolineando l’importanza di fare regolare attività fisica e seguire uno stile di vita sano e una dieta varia ed equilibrata. Ovvio che nel caso dell’olio di palma la maggiore attenzione sia stata generata dalla pubblicazione del dossier EFSA che ha evidenziato la presenza in esso di alcuni composti contaminanti, il cui consumo in dosi eccessive viene sconsigliato (soprattutto a bambini e adolescenti).

Benchè molti prodotti Coop non abbiano mai impiegato nè il palma né altri grassi tropicali, come ad esempio tutte le linee dedicate ai bambini e la linea “Vivi Verde” da agricoltura biologica, il processo di sostituzione avviato da Coop ha comportato anche alcune rinunce (come nel caso di alcuni gelati) perché non è stato possibile riformulare vari prodotti con altri oli/grassi a parità di analoghe caratteristiche organolettiche e di durata. “Non intendiamo fare demonizzazione gratuita, non è nel nostro stile –spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, commentando la scelta fatta- abbiamo applicato il principio di precauzione che caratterizza le azioni di Coop a tutela dei nostri soci e consumatori.
Per noi la sostituzione non è stata banale, bensì un processo complesso su cui abbiamo investito importanti risorse necessarie per procedere alla riformulazione nutrizionale dei prodotti. Un discorso a parte meritano anche i benefici in termini ambientali generati dalla nostra scelta”.

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