Sono tanti i fronti su cui Coop si muove per mettere i consumatori al riparo da frodi e sofisticazioni. Il laboratorio Coop è l’unico privato a partecipare su invito ad alcuni specifici progetti ministeriali, in primis al progetto carni per rilevare il Dna di specie diverse e mettere a punto nuove strategie per lo smascheramento delle principali frodi alimentari: dalla distinzione tra suino e cinghiale alla identificazione di carni avicole decongelate o mozzarelle non a norma.
È dal 2005 che il laboratorio scientifico di Casalecchio di Reno affronta queste tematiche specifiche (ma l’attenzione alle carni in Coop risale agli anni ’80) per verificare che le specie dichiarate sui packaging dei prodotti corrispondano a quelle reali.
Le analisi vengono condotte con il sequenziamento e l’amplificazione del Dna tramite real-time PCR (nome dello strumento). Altre tecniche basate sul Dna vengono applicate su matrici diverse per “scovare” le sostituzioni non dichiarate: ad esempio di carne pregiata con carne meno pregiata in macinati, sughi, paste ripiene, come ha rivelato lo scandalo delle carni equine del 2013; o il latte vaccino immesso fraudolentemente nelle mozzarelle di bufala o nelle ricotte di pecora e capra.
Dell’olio di oliva si occupa, invece, un altro raffinato strumento, chiamato Heracles II, un gascromatografo evoluto che abbinato a un potente software “annusa” le sostanze volatili assegnando un profilo aromatico utile alla classificazione dei prodotti. Ad oggi si è in grado di distinguere con questo strumento l’olio italiano dall’olio mediterraneo.
Coop, sempre alla ricerca di relazioni scientifiche utili, porta la sua grande esperienza nell’analisi finalizzata alla lotta delle frodi alimentari all’interno di Foodintegrity, un progetto europeo di cui è “stakeholder”, per l’armonizzazione e la ricerca nella lotta alle frodi alimentari nel campo dell’olio, degli alcolici e dei prodotti ittici. Dopo il primo incontro, che si è tenuto a Bilbao, è stato costituito un gruppo di lavoro che la dice lunga sulla pericolosità delle agromafie: il gruppo si occupa di seguire i costi delle materie prime per cercare di capire in anticipo, come alla borsa, dove il mercato delle frodi si stia spostando: la scarsa reperibilità di una materia prima, infatti, e quindi il suo aumento di prezzo, la espone fortemente al rischio di “azioni fraudolente“.