Per il dicembre di quest’anno è previsto un nuovo passaggio legato alla progressiva entrata a regime (che si completerà a dicembre 2016) del regolamento europeo 1169 che stabilisce requisiti supplementari in tema di etichettatura dei prodotti con lo scopo di aiutare i consumatori a compiere scelte più consapevoli. Ecco alcuni esempi di cosa cambierà: diventerà obbligatorio (dal 2016) indicare le informazioni nutrizionali e di impatto sulla salute. Tali indicazioni dovranno essere presenti sull’imballaggio, se possibile come tabella (in modo da facilitarne la comprensione) e nel medesimo campo visivo.
Diventa obbligatorio indicare la presenza di allergeni anche per gli alimenti offerti in vendita al consumatore finale non confezionati. Inoltre è espresso il divieto di riportare sulle confezioni indicazioni fuorvianti che inducano i consumatori in errore riguardo al prodotto.
E ancora aspetto, descrizione e presentazione grafica saranno resi più comprensibili.
Per il consumatore di prodotti a marchio Coop avere, attraverso l’etichetta, un’informazione trasparente e il più possibile completa su ciò che acquista non è certo una novità (l’etichetta nutrizionale è stata introdotta nel 1979). Molte delle modifiche introdotte dal regolamento Ue sulle etichette degli alimenti, infatti, sono per noi una realtà concreta già da parecchio tempo. Per questo Coop accoglie positivamente le modifiche che vengono ora recepite dalla normativa, anche se in alcuni casi ci si sarebbe aspettati maggiore coraggio dalle autorità europee, come ad esempio il rendere obbligatoria l’indicazione d’origine anche per altri prodotti oltre la carne.
Ma tornando alle etichette Coop ecco nel dettaglio gli aspetti su cui la normativa era già stata anticipata dichiarando volontariamente sui propri prodotti a marchio: l’origine delle olive per la produzione dell’olio extravergine (nel 2001), l’origine del pomodoro (nel 2003) per pelati, passate e sughi, del latte microfiltrato (nel 2005), delle carni suine (nel 2009). In più Coop ha certificato la tracciabilità di numerose filiere animali e vegetali.
Anche sugli “oli vegetali” l’operazione trasparenza di Coop è avanti: nei suoi prodotti a marchio, già era indicata la composizione delle varie tipologie di olio o grasso utilizzato ben prima del regolamento 1169.
Anche sui grassi trans ad avviso di Coop si poteva fare di più: la Ue si riserva di decidere se rendere obbligatoria la segnalazione in etichetta solo tra tre anni. Coop, intanto, ha vietato nei suoi prodotti l’utilizzo di grassi idrogenati, che sono una fonte significativa di grassi trans.
Anche la tabella nutrizionale non è certo una novità per Coop, infatti laddove lo spazio lo consente da tempo viene inserita la tabella nutrizionale estesa. E sebbene il regolamento non lo preveda coop ha deciso volontariamente di mantenere l’indicazione delle fibre.
Un ulteriore obbligo sarà quello di evidenziare nella lista ingredienti, le sostanze allergizzanti. Però non essendoci nessun obbligo relativo agli impianti e alle linee di produzione per ridurre al minimo eventuali contaminazioni, non viene risolto il cronico problema legato all’uso un po’ troppo disinvolto della dicitura cautelativa ‘può contenere’ che riduce drasticamente le scelte alimentari di chi ha problemi di allergie. Coop infatti inserisce tale dicitura solo dopo un’attenta analisi del processo produttivo e solo laddove non sia possibile intervenire per eliminare le contaminazione inserisce tale dicitura.
Nessuna novità per quanto riguarda l’etichetta Coop in merito all’indicazione di provenienza della carne suina, ovina, caprina e pollame. Indicazione inserita sui prodotti già a partire dal 2009.
Inoltre ci sarà ora l’obbligo di riportare la parola ‘decongelato’ su quegli alimenti congelati o surgelati venduti scongelati. O ancora, l’obbligo di indicare se l’aggiunta di acqua supera il 5% così come – sempre a proposito di trasparenza – sarà obbligatorio dichiarare se l’involucro degli insaccati è commestibile o meno.
Infine Coop in coerenza al primo dei suoi valori, la trasparenza, ha deciso di mantenere il nome e l’indirizzo completo del produttore sebbene non sia obbligatorio.
nella foto: un esempio di etichetta Coop
luglio 2014