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Acqua Coop a impatto ridotto

 

Acqua Coop a impatto ridotto

Sul tema dell’eccessivo consumo di acqua minerale Coop si è impegnata molto negli ultimi mesi, con la sua campagna “Acqua di casa mia”. Io mi sono abituata a bere l’acqua di rubinetto, ma vedo che tanti ancora preferiscono caricarsi di bottiglie di plastica. Come operate per ridurre l’impatto di chi fa questa scelta?
Ritanna Chetoni – Bologna

Risponde Claudio Mazzini
responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:

Quando Coop lanciò la sua campagna, che tanta attenzione ha suscitato, per segnalare i problemi di impatto legati all’enorme consumo di acqua minerale nel nostro paese, aveva subito messo in chiaro che il primo fondamentale punto era quello di dare più informazioni ai consumatori, invitandoli a ragionare in termini di sostenibilità complessiva, ma anche lasciando a tutti la possibilità di scegliere quale tipo di prodotto acquistare. La campagna è ancora in corso. Diverse cose sono cambiate nei comportamenti di migliaia e migliaia di famiglie, come anche sul piano dell’offerta commerciale. In più continua lo sforzo Coop (che presto approderà a nuovi risultati) per favorire la conoscenza da parte dei cittadini sulla qualità dell’acqua che esce dai loro rubinetti di casa.
Per chi invece, per scelta o per necessità, acquista ancora l’acqua in bottiglia, oltre a politiche commerciali che favoriscono acque provenienti da fonti il più vicino possibile ai punti vendita, Coop ha una novità relativa proprio alle acque minerali col proprio marchio.
Nello sviluppo dell’analisi sull’impatto dell’intero ciclo di vita di un prodotto (LCA), con lo scopo di comprendere quali siano le possibili azioni per poter ridurre tali impatti in modo sostenibile, Coop ha ottenuto la certificazione EPD™ (Environmental Product Declaration) per le proprie acque minerali a marchio. L’EPD è una dichiarazione ambientale pubblica – disponibile sul sito www.environdec.com – che rendiconta gli impatti ambientali del prodotto calcolati lungo tutto il suo ciclo di vita (per intenderci, dalla produzione della plastica per le bottiglie, all'imbottigliamento, fino al trasporto dalle fonti e sino allo smaltimento dell'imballaggio) per formato/tipo di acqua. La certificazione dei risultati è affidata a ente terzo che valuta la conformità dei contenuti e dei dati.
La certificazione riguarda i diverso indicatori di impatto ambientale, in particolare il Carbon Footprint, relativo alle emissioni dei gas ad effetto serra, espresso in gr di CO2 per ogni litro.
Poi, anche se non richiesto dallo schema di certificazione EPD®, questo indicatore è stato quantificato anno per anno a partire dal 2007 quando Coop ha iniziato l'attività di sgrammatura (riduzione della quantità di plastica) delle bottiglie. Nel confronto con gli altri fornitori italiani di acqua minerale che si sono certificati secondo lo schema EPD®, il valore di Carbon Footprint associato alla bottiglia da 1,5 litri di acqua naturale Coop (che rappresenta la referenza più venduta) è il più basso, con meno di 100 gr di CO2 emessi per ogni litro, mentre le altre marche, sulla base dei documenti pubblici disponibili al 30 aprile, hanno valori tra i 112 i 180.

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