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Antibiotico-resistenza, la battaglia Coop passa dagli allevamenti

Che cos’è “Alleviamo la salute“?  E’ una campagna voluta da Coop per combattere il fenomeno dell’antibiotico resistenza e dell’eccessivo e inappropriato uso di questo tipo di farmaci con gravi conseguenze anche per la salute umana.
Il primo capitolo della campagna “Alleviamo la salute”, avviato a maggio del 2017, è stato quello che ha consentito, su base annua, di riuscire ad allevare e poi offrire ai consumatori 140 milioni di uova da galline allevate senza uso di antibiotici e 24 milioni di polli non trattati con antibiotici.

Poi si è aperto il secondo capitolo che ha riguardato 130 mila bovini adulti (nello specifico vitellone e scottona) e 300 mila suini per i quali l’uso di antibiotici è stato in generale ridotto e poi eliminato negli ultimi 4 mesi di vita. E anche questo è ora un risultato acquisito, applicato a filiere più complesse di quelle avicole e nelle quali si ha a che fare con animali più longevi. Nell’ultima fase del 2018 la campagna ha riguardato anche i salumi e il pesce.

Importante ribadire che si tratta di risultati conseguiti con l’impegno di tanti soggetti, a partire dagli allevatori, perché la possibilità di eliminare l’uso degli antibiotici parte dalle condizioni e dalle modalità con cui gli allevamenti sono organizzati e dagli spazi a disposizione degli animali.

Ma cosa vuol dire mettere in vendita carni e uova senza antibiotici o comunque porsi l’obiettivo di ridurre l’uso di queste sostanze? Ovviamente nella campagna di Coop non c’è alcuna intenzione di demonizzare un medicinale che ha contribuito a sconfiggere tante malattie e che quando serve occorre ancora usare in maniera razionale e mirata (sia tra gli uomini che tra gli animali). Il punto è prevenire, cioè costruire condizioni negli allevamenti che riducano il rischio di contrarre malattie. Ovvio che si parli quindi di benessere animale, di igiene e di buone pratiche da introdurre e implementare.

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