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Cultura e tempo libero

Un robot si muove nel giardino

ROBOTO_RASAERBA.jpgUn alieno si muove nel giardino. Lento, inesorabile. Disegna traiettorie bizzarre. Taglia. Torna sui suoi passi. Ri-taglia. Poi, quando ha finito, va a ricoverarsi in un angolo per recuperare energia. E così fa tutti i giorni, allo stesso modo, all’orario programmato.
Se fossimo in un alpeggio, quell’alieno sarebbe una mucca al pascolo, a giudicare dal risultato finale, e cioè il prato tenuto corto “brucando” ogni giorno mezzo millimetro d’erba o poco più. In un giardino di oggi, quello è invece un robot rasaerba: fino a pochi anni fa un frutto della robotica amatoriale; nell’attuale mercato, un prodotto maturo al punto da essere venduto per la prima volta quest’anno anche dalla grande distribuzione non specializzata. Le previsioni  per quest’anno uscite dalle fiere sul gardening parlano di un aumento del 30% del venduto nel nostro paese. A fare da apripista è Coop che propone un modello completo a prezzi più contenuti della media (comunque sopra i 1.200 euro), consultabile sul videocatalogo di Coop Estense (www.videocatalogo.eu) e acquistabile in determinati negozi.

Più tempo libero. Il vantaggio di un robot del genere è che restituisce tempo libero a chi in primavera-estate dovrebbe tagliare il prato un paio di volte a settimana o dispone magari di una seconda casa e vuole trovarla pronta nei weekend. Ma su quali superfici un simile apparecchio automatico, a 4 ruote – più costoso a partire da una decina di volte di un tagliaerba tradizionale – risulta utile? Su prati di medie e grandi estensioni, anche sconnessi, anche con una elevata pendenza, mentre su quelli piccoli (purché livellati) ci si può accontentare di un robottino manuale, a 3 ruote, da ricaricare elettricamente la sera. Il robot automatico, invece, il proprietario lo programma una volta e poi se ne disinteressa. Lui procede “random”, cambiando direzione ogni volta che tocca il filo perimetrale preventivamente steso a terra. E quando le batterie vanno giù, individua l’apposita stazione di ricarica e vi si “siede” sopra. Le poche cose da fare sono evitare di dimenticare un giocattolo o un pallone in giro (rischierebbero di essere falciati) e, per alcuni modelli, che le lame si danneggino su pigne o rami caduti. La pioggia non è un impedimento. Il fango neppure.  Ma quando, invece, un robot si rivela inefficace? In un giardino troppo piccolo o frammentato, con appezzamenti discontinui. Oppure in presenza di angoli e tortuosità o di troppe aree da circoscrivere (rimarrebbero ciuffi d’erba qua e là). Negli spazi complessi si può “ripiegare”, a scendere, su trattorini con lame, tagliaerba professionali rotanti attorno al proprio asse, rider con piatto di taglio frontale più sterzo e seggiolino, tagliaerba con motore a scoppio, elettrici o a spinta. 

Mulching e security. Il robot consuma poche decine di euro l’anno di elettricità. Le batterie hanno una durata media di un biennio. Ed è ecologico: non c’è bisogno infatti di smaltire l’erba tagliata. Essendo finissima, viene dispersa sul prato (mulching) che così se ne nutre. Il taglio continuativo combatte inoltre la formazione del muschio. Poi c’è la questione degli aggiornamenti (via web o twitter) e della sicurezza, difesa tramite codice pin, numero di matricola e a parte volendo il geolocalizzatore satellitare.
Al termine del lavoro, non è male comunque rifinire i bordi del prato con un decespugliatore per avere una rifinitura perfetta: un po’ come fa il barbiere, dopo aver riposto il rasoio elettrico…

Installazione ed uso
Si comincia stendendo il filo perimetrale 

•Le prime cose da fare sono posizionare la stazione di ricarica e stendere il cavo perimetrale a bassa frequenza: entro i suoi limiti il robottino si muoverà disegnando traiettorie casuali. La stazione di ricarica va piazzata in posizione centrale rispetto all’area principale, con un ampio spazio libero davanti e fissata con chiodi al terreno. Ad essa si collega anche il trasformatore, a sua volta attaccato a una presa di corrente a parete a 220V.

• Il cavo perimetrale va collocato a circa 30 cm dal bordo del prato e fissato tramite graffe al terreno. Nel giro di qualche settimana sarà reso invisibile dall’erba. Deve stare aderente al terreno in modo da non essere tagliato e può anche essere interrato. 

• Tutte le impostazioni del rasaerba, come i tempi di operatività, il codice pin, gli schemi di movimento, l’altezza del taglio ecc. si gestiscono in forma digitalizzata. Il rasaerba accorcia automaticamente il prato combinando continuamente taglio e ricarica. Il suo lavoro è tagliare fino al limite del cavo perimetrale, affrontando pendenze, girando intorno ad aiuole, piante e cespugli. Il suo schema irregolare di taglio porta a una rifinitura uniforme, in quanto l’erba viene tagliata in molte differenti angolazioni. 

• Quando il livello di potenza della batteria si abbassa troppo, la stazione di ricarica, “avvisata” dal cavo perimetrale, emette un segnale di rientro alla base. Entro pochi minuti il rasaerba trova la sua strada, riservando la propria carica residua a questo scopo.  

• Via web o via social network sono possibili aggiornamenti e soluzione ai problemi che possono insorgere, oltre alla normale rete di assistenza. 

Le mani sul portafogli

Robot rasaerba manuale
– intorno ai 1.000 euro (per prati tra i 200 e i 500 mq)

Robot rasaerba automatico
– intorno ai 1.500 euro (per prati tra i 600 e i 1.200 mq); tra i 2.000 e i 3.000 euro (per prati tra i 1.200 e i 2.500 mq); da 8.000 euro in su (oltre i 5.000 mq, oppure usando più robot contemporaneamente)

Batteria di ricambio
– tra i 150 e i 200 euro (durata di circa due anni )

I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

 

Novità nel garden: i prodotti su pertica

Cosa succede nel mondo del giardinaggio in tempo di crisi? Succede che anche le grosse multinazionali rinunciano in parte al mercato professionale per cercare di intercettare un’utenza più popolare. Si spiegano così alcune proposte inconsuete come le turbine spazzaneve, macchine elettriche o a scoppio proposte quest’inverno nei negozi Coop (a partire rispettivamente da 150 e da 400 euro) con buon successo di vendite. Con la bella stagione sono in arrivo altre novità del “fai da te” che fanno risparmiare la chiamata del giardiniere. In particolare questo è l’anno dei prodotti su pertica. La loro caratteristica è di permettere lavorazioni in altezza in maggior sicurezza, senza utilizzare scale precarie, soddisfacendo così i bisogni di anziani o giovani poco esperti alle prese con la passione per il gardening. È il caso degli sramatori su asta telescopica (intorno a 100 euro): leggeri, in fibra di vetro, ergonomici, raggiungono i 4,5 metri di altezza. Sono sormontati da seghe elettriche, decespugliatori o da altri terminali che si manovrano con l’aiuto di una imbragatura restando comodamente con i piedi a terra. Stesso discorso per i tosasiepi su asta  telescopica (tra i 100 e i 150 euro) con cui “scalare” il lauro o la fotinia, senza correre il rischio di cadere.

Claudio Strano
(aprile 2013) 

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