Si chiama “Tecnobarocco” ed è il nuovo libro di Mario Tozzi, ricercatore Cnr, divulgatore televisivo e ormai storica firma della nostra rivista (con la rubrica “Un pianeta da difendere“), che questa volta dedica la sua attenta analisi alla tecnologia del terzo millennio. Il libro vuole dimostrare come questa tecnologia, così presente nella nostra vita, non aiuti, come dovrebbe, gli uomini a migliorare la propria esistenza né a ridurre gli impatti sul pianeta. Non è semplice, né utile e nemmeno educativa. La tecnologia moderna, totalmente slegata dalla radice scientifica, è – invece – fine a se stessa, «barocca» appunto, dannosa e insostenibile da un punto di vista ambientale.
Viene in genere messa in campo per rimediare ai danni perpetrati da una tecnologia precedente, incrementa i profitti basati sui bisogni indotti, accelera l’obsolescenza di oggetti e macchine, è costosa e fa perdere tempo. Attraverso esempi e veri e propri «confronti all’americana», Mario Tozzi dimostra l’inutilità di alcuni bizzarri marchingegni che riteniamo ormai indispensabili – e di cui potremmo fare tranquillamente a meno. D’altro canto, il libro vuole sottolineare l’utilità di quella tecnologia semplice che ha rappresentato un vero miglioramento nelle condizioni della vita degli uomini senza compromettere l’ecosistema Terra.
Mario Tozzi, Tecnobarocco
ed. Einaudi, 250 pagine, 18 euro