È un evento collaterale alla 56ª Biennale d’arte, la straordinaria mostra che rende omaggio a Roberto Sebastian Matta scultore. Un artista che ha attraversato con successo la pittura, la scrittura e la scultura. E che ha anche saputo trarre ispirazioni dalla sua vita di giramondo, nato in Cile, vissuto in Francia, negli Stati Uniti e poi, negli ultimi anni della sua vita, in una bella casa di Tarquinia.
Di Matta, André Breton ha scritto che “è colui che maggiormente tiene fede alla sua stella, che forse è sulla strada migliore per arrivare al segreto supremo: il controllo del fuoco”. E questa virtù dell’artista nomade è evidente nella mostra veneziana dove si possono ammirare le sculture in bronzo, forgiate nel fuoco, visionarie, ma che nascono da episodi reali e che si rifanno a fatti storici e a temi politici. Parlano dei miti della Grecia antica e delle divinità magiche del Sud America, fanno riferimento alle culture della Russia e a quelle della Scandinavia. I titoli delle diverse opere sono una guida al mondo, da “Mater Nostrum” a “Perù”, da “Colomberos” a “Cromagnak”.
Roberto Sebastian Matta, scultore
Giardino di Palazzo Soranzo Cappello, Venezia
Fino al 15 ottobre
Ingresso libero Info: www.maggioregam.com/56biennale_matta
tel. 041 5204077