Mentre si discute dei 70 anni dalla Liberazione, Aldo Cazzullo affronta il tema di cosa fu la Resistenza partendo da una considerazione di fondo, che le immagini contrapposte fino ad ora dominanti, non corrispondono alla verità. Non fu solo un’epopea comunista senza macchia, non fu la vicenda di vendicatori crudeli contro fascisti inermi. E lo fa portando a testimonianza della sua idea episodi precisi, nomi di persone e di luoghi, lettere e testimonianze originali.
Dimostra così che la Resistenza fu un grande movimento di popolo, con slanci ed eroismi quotidiani e straordinari, ed anche con episodi spietati. Ci parla delle suore di Firenze che salvarono tanti perseguitati e del comandante partigiano comunista Cino Moscatelli, dei militari assassinati in massa dai nazisti a Cefalonia e di don Ferrante Bagiardi che si fece fucilare insieme ai suoi parrocchiani, degli internati in Germania e degli Alpini della Val Chisone che si rifiutarono di cedere le loro montagne ai nazisti. E non tace le pagine nere di Porzus e di Codevigo. La Resistenza è così una lotta ripensata e restituita ad una sua dimensione che Cazzullo ci dimostra più vera.
Aldo Cazzullo
Possa il mio sangue servire
Rizzoli Editore – pagg 416, euro 19