“Peace Sound” è un disco collettivo che, nato da una idea di Simona Eugenelo, ha raccolto intorno a sé alcuni tra i nomi più rappresentativi della musica italiana avant garde al di là dei generi.
Il disco è stato protagonista di una campagna di crowfondunding su Musicraiser che ha raggiunto e superato l’obiettivo e permesso alle canzoni, registrate nella sua sala di registrazione dal pianista e fisarmonicista Massimo Tagliata, di essere masterizzate nei celebri Fonoprint Studio di Bologna. “Peace Sound’, secondo disco solista di Simona Eugenelo (dopo l’esordio con ‘Joy’) è il frutto di una passione, sedimentatasi nel corso degli anni, per la tradizione culturale himlayana e l’immenso patrimonio della musica e dei mantra della filosofia buddista, tramandati oralmente nei secoli, che mantengono intatto, oggi, il loro fascino, e il loro potere evocativo.
Da qui è partita Simona Eugenelo, da anni di studio sotto la guida di Lama Gangchen Rinpoche, reinterpretando questi canti e filtrandoli attraverso una sensibilità contemporanea, tra jazz, funk, elettronica e world music che ha contagiato i tanti musicisti che, nel corso dei mesi, l’hanno raggiunta in studio per suonare nelle varie canzoni.
Il risultato è un disco di profonda spiritualità, ispirato al messaggio di pace del Lama tibetano Lama Ganghcen Rinpoche, capace di trasportare l’ascoltatore in una dimensione in bilico tra la terra e il cielo
“Questo lavoro musicale, dice Simona, vuole diffondere la cultura della pace NgalSo di Lama Gangchen, dopo anni di studio e numerosi viaggi al suo fianco nelle terre d’Oriente. Suggestivi interventi della voce di Lama Gangchen accompagnano spesso le canzoni, quasi tutte trasmesse da lui oralmente. Il disco è una fusione di Mantra, preghiere, canzoni popolari himalayane riarrangiate e rivisitate in chiave contemporanea. In un mondo che vive giorni permeati dalla cultura violenta, riscopriamo la musica come strumento di pace. L’Autoguarigione Tantrica-NgalSo, la pratica meditativa principale degli insegnamenti di Lama Gangchen, è stata per il disco interpretata da Paolo Fresu con un unico mantra, om mani peme hum. Il mantra entra nel profondo e rigenera e guarisce le nostre cellule portando energia fresca e nuova”