Maestosa, immensa, affascinante e misteriosa: questa è la Mezquita di CÓrdoba. Già le mura esterne della cattedrale-moschea parlano da sole e predispongono ad una visita coinvolgente, ma la meraviglia quando si entra è assoluta. Un palinsesto di storia, di architetture, di religioni. Inizialmente chiesa paleocristiana dedicata a San Vicente, poi moschea dall’VIII secolo, con un significativo reimpiego di materiali, colonne, capitelli di età romana, e una serie di ampliamenti successivi, poi nuovamente chiesa cristiana dal XII secolo, pur sempre rispettando le strutture islamiche, fino a giungere all’età moderna. Decorazioni ricchissime, cappelle, opere d’arte, soffitti lignei. Da visitare, da conoscere, da apprezzare in tutte le sue mille sfaccettature.
Maestosa: quel senso grandioso degli spazi la rende un luogo incredibilmente scenografico, un posto unico, dove vale la pena passeggiare almeno una volta nella vita. Immensa: c’è da perdersi tra i suoi 850 archi! È una selva di colonne, un crogiolo di stili diversi che si fondono assumendo un corpo unico. Affascinante: svariati sono gli stili architettonici che si fondono tra loro. Fantastica l’architettura araba dell’ex moschea. Lussuosa quella della cattedrale cristiana.
Misteriosa: una moschea ma anche una cattedrale, quindi un luogo intrigante per via della commistione di religioni, stili, epoche, luci, ombre e decorazioni in gesso e in legno.
Uscendo dalla Mezquita, scopriamo che Còrdoba è anche la città natale del filosofo e scrittore latino Seneca e di Averroè, filosofo, giurista, medico e astronomo arabo. Affascina con il suo bel centro storico dove si incontrano anche i segni dell’altra grande religione monoteista: l’ebraismo. Il quartiere più caratteristico è infatti la Judería che ospita una delle tre sinagoghe ancora presenti in Spagna.
L’Andalusia nel suo complesso è considerata la terra di incontri e contaminazioni tra occidente e oriente come testimoniano i tanti monumenti sparsi per la regione.
Come la Medina Azahara, nei dintorni di CÓrdoba, costruita poco prima dell’anno Mille per celebrare il potere del califfo Abd al-Rahmãn III. O il centro storico di Siviglia, con la grande Cattedrale gotica, costruita nel Quattrocento sulle rovine di una moschea; la Giralda, antico minareto modificato dai cristiani nel Cinquecento; il Real Alcazar, palazzo-fortezza mussulmano, trasformato verso il 1350 in una sontuosa residenza reale da Pietro I Il Crudele e l’incantevole quartiere di origine araba di Santa Cruz. Granada, ai piedi della Sierra Nevada, fu l’ultima città conquistata nel 1492 dai re cattolici e conserva ancora in gran parte intatta la sua anima araba. Lo spettacolare complesso architettonico dell’Alhambra, eretto fra il XIII e il XV secolo; il Generalife, la residenza estiva dei sultani, e il caratteristico quartiere dell’Albaicín, con le sue strette strade, le moschee diventate chiese e le numerose case con giardino, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Accanto alla Granada araba si ammirano l’elegante cattedrale rinascimentale, con l’adiacente Capilla Real, mausoleo costruito nel 1506 per ospitare i sepolcri dei re cattolici.
Infine citiamo la fortezza araba dell’Alcazaba che è uno dei simboli di una città allegra e vivace come Malaga che si affaccia sulle rive del Miterraneo.