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Cultura e tempo libero

L’intervista: Erica Mou

L’intervista

Erica Mou

È la scoperta più recente di Caterina Caselli, la giovane Erica Mou. La cantautrice pugliese, poco più che ventenne, ha esordito con l’album “È”, una raccolta di ballate folk delicate, cristalline, piccole sceneggiature ambientate tra le pieghe della propria vita, messe in musica con la produzione di Valgeir Sigurosson, stretto collaboratore di Bjork. A Consumatori, Erica, appena tornata da un fortunato tour americano, ha svelato i suoi più recenti consumi culturali.

Quali dischi consigli, tra gli ascolti recenti?
Mylo Xyloto dei Coldplay, innanzitutto, perché sono stati una delle band che più mi ha accompagnato durante l’adolescenza. Ho avuto l’onore di suonare all’Heineken Jammin Festival nella loro stessa giornata. Il precedente album mi era molto piaciuto ma non avevo ancora ascoltato interamente questo nuovo lavoro. I testi sono sempre sorprendenti, crudi e profondi, veri. Poi dico Dummy dei Portishead. È un album con moltissime idee interessanti e con dei suoni pazzeschi, incredibilmente moderno. Sembra assurdo che sia stato pubblicato diciassette anni fa!

E i libri?
Dance Dance Dance di Murakami Haruki è un libro davvero molto particolare e bello, un noir con una forte vena intimista. Mi mancano gli ultimi due capitoli però! Non vedo l’ora di sapere come va a finire.
Il catalogo della mostra All di Maurizio Cattelan. So che non si tratta di un libro nel senso più tradizionale del termine ma è stato davvero un grande acquisto. Sono stata a New York ed ho visto la sua personale al Guggenheim, e mi ha stregata. Infine, Le Luci nelle Case degli Altri di Chiara Gamberale. La protagonista diventa adulta nelle pagine del libro e si lascia costruire attorno una vita di cui tutti i personaggi, ed anche io da lettrice, vorrebbero fare parte.

Chiudiamo con i film…
A Dangerous Method di David Cronenberg è interpretato da attori meravigliosi, mi piacerebbe rivederlo in lingua originale per poterli apprezzare ancora di più.
Habemus Papam di Nanni Moretti. La trama mi aveva subito incuriosita moltissimo. Pochi giorni fa però finalmente sono riuscita a vederlo in aereo e credo di aver riso molto da sola! L’ho trovato di una comicità geniale, naive e cinica insieme. Bello.
Segnalo anche La Luna nel Deserto di Cosimo Damiano Damato, un cortometraggio animato di qualche anno fa che ho visto recentemente in dvd. Breve ma profondo con estrema delicatezza, una favola in un tempo fantastico e lontano ma con sottese connessioni a tematiche che attraversano qualsiasi epoca. Ora attendo con ansia di vedere al cinema il film di un altro pugliese, Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa.

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