Cultura e tempo libero

L’intervista: [br]Marta sui Tubi

Marta_sui_tubi.jpgI Marta sui Tubi sono il gruppo con cui Lucio Dalla ha pubblicato la sua ultima canzone. Sempre attento alle realtà nuove della musica italiana, il cantautore bolognese , dopo averli raggiunti sul palco di un loro concerto, ha poi registrato insieme Cromatica.
Esce adesso il nuovo album del gruppo, Cinque, la luna e le spine,  che segue il loro debutto a Sanremo.
Abbiamo chiesto al cantante Giovanni Gulino di parlarci dei suoi consumi culturali.

Nei mesi di lavoro sul nuovo album che dischi hai ascoltato?
Tantissimi! Cerco sempre nuove fonti di ispirazione in giro per il mondo e mi accorgo di quanta buona musica  è prodotta oggi, al di fuori dei circuiti del grande ascolto. Un esempio, il giovane multistrumentista tedesco Joashino, che  compone brani ispirati al minimalismo e al rock elettronico. Il suo esordio We Say. Oh Well è un disco pieno di citazioni che lui ricompone in canzoni. Consiglio anche i “Vado in Messico”, un gruppo di  ragazzi che arrivano da diversi posti del mondo. Il loro Archeology of the Future è un disco di folk rock dalle influenze psichedeliche. Infine Generi di conforto del cantautore blues Folco Orselli.

E i libri?
In questo periodo recupero libri usciti nel passato che non avevo avuto occasione di leggere. Capolavori come La svastica nel sole di Philip K. Dick, le atmosfere inquiete del grandissimo scrittore ci portano in un mondo immaginario, quello che potrebbe essere il nostro presente se la  seconda guerra mondiale non si fosse conclusa con la sconfitta dei nazisti. Ho letto Fiesta di Ernest Hemingway .
Poi, sicuramente più lieve, il piacevole Meditazioni per la stanza da bagno, di Michelle Heller, una raccolta di aforismi pensati proprio per le prime ore della giornata.

Che film ti hanno affascinato, tra quelli che hai visto di recente?
Django Unchained di Tarantino, con i suoi consueti, sofisticati giochi da cinefilo, poi Il bambino con il pigiama a righe, diretto da Marc Herman,  storia di amicizia tra due bambini, uno internato in un campo di concentramento, l’altro figlio di un ufficiale nazista. Infine Il gattopardo di Luchino Visconti, uno di quei capolavori che sento il bisogno di rivedere.

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