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Cultura e tempo libero

L’intervista: …A Toys Orchestra

L'intervista

…A Toys Orchestra

Gli …A Toys Orchestra sono la rock band italiana della nuova generazione che meglio utilizza il potere seduttivo della melodia. Ogni loro canzone è un concentrato di piacevolezze sonore che citano i Beatles e il miglior “british rock”, ad iniziare dagli Oasis. Midnight (R)Evolution è il titolo del loro nuovo album, testi che ci portano nel vivo di una rivoluzione interiore che soddisfa il bisogno di emozioni intense. Abbiamo chiesto al cantante Enzo Moretto di raccontare a Consumatori i suoi recenti consumi culturali.

Enzo, che dischi hai ascoltato mentre registravate l’album?
I’m new Here, di Gil Scott Heron, che a maggio ha lasciato la sua vita terrena, ma la sua ribellione è un tatuaggio indelebile sulla pelle (nera) del mondo.
C’è un gruppo italiano che consigliamo, gli Aucan, la migliore live band del nostro paese. Black Rainbows è il loro ultimo lavoro. Potenti e alternativi nel vero senso del temine. Ovviamente più apprezzati fuori confine. E poi gli inglesi Arcade Fire con The Suburbs – epicità e magniloquenza sono due ingredienti difficilissimi da dosare nella musica. Loro riescono a farlo passare per semplice pop. Enormi.

E i libri?
Mi piace Karen Russell – Il collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi è libro fantastico, bizzarro e spiazzante. L’ho divorato in due giorni. Ho letto anche Che cos’è l’anarchia di Ruth Kinna. Non certo una passeggiata. Un saggio sulla teoria della libertà. A tratti troppo didattico, ma decisamente interessante. L’ho assimilato un pezzettino alla volta in furgone durante il tour. L’ultimo libro acquistato è una raccolta di favole africane, comprato a Milano da un ambulante senegalese e letto tutto in treno tornando a Bologna. Mi ha colpito il fatto che c’è un intento educativo strettamente legato alla convivenza con la natura, per riconciliarsi con le sue espressioni piuttosto che temerle. Insomma un libro per bambini dove il lupo non è mai cattivo.

Che genere di film ti piace vedere?
Guardo pochissima tv e non vado quasi mai al cinema. L’ultima volta che l’ho fatto è stato perché una delle nostre canzoni era nella colonna sonora della pellicola proiettata, cioè 18 anni dopo di Edoardo Leo. È stato fantastico ritrovarsi coinvolti in un’opera così toccante e divertente al tempo stesso.

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