Le ciaspole permettono a molti, anche inesperti della neve, di varcare la soglia di un mondo affascinante fatto di paesaggi incantati, boschi e strade interpoderali. Per i neofiti il consiglio è di non superare le 3 o 4 ore di cammino al massimo con dislivelli sotto i 500 metri, sulla neve fresca (rari sono i percorsi battuti), e di informarsi bene prima di partire, perché i pericoli non vanno sottovalutati, a cominciare dal rischio valanghe. Tra le fonti più autorevoli da consultare: Cai, guide di buona edizione, siti internet specialistici, il bollettino meteo della zona prescelta (non un bollettino generico) e, importantissimo, il bollettino valanghe, in genere diramato su scala regionale. Abbiamo chiesto alla Scuola Centrale Escursionismo del Cai, inoltre, come attrezzarsi al meglio.
La prima cosa da sapere è che il decreto legislativo n. 40, entrato in vigore un anno fa, prescrive per chi fa attività sportiva invernale in ambienti innevati non controllati – come sono quasi tutti gli itinerari delle ciaspolate, ma la n0rmativa vale anche per sci alpinisti, sciatori fuori pista o semplici escursionisti sulla neve – di dotarsi del kit Aps (acronimo che sta per Artva, ovvero Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga, più Pala e Sonda). Il kit serve a essere rintracciati e ad aiutare i soccorritori in caso di incidente. Costa attorno ai 300 euro, ma può essere anche noleggiato con poche decine di euro. Altra componente di base sono le racchette da neve, proprie o affittate, che devono avere allacci efficienti e adattarsi a calzature a suola rigida, calde oltre che alte. Infine servono bastoncini solidi e integri, zaino contenente guanti, indumenti caldi, berretto, il necessario per uno spuntino e una bevanda calda. E sempre gli occhiali da sole.