Cultura e tempo libero

In vacanza per l’ambiente

Quest’anno mare o montagna? Città d’arte o barca a vela? L’arrivo delle ferie estive per molti rappresenta il momento di staccare la spina e non pensare più a niente. Ma per tante persone, giovani ma non solo, è l’occasione di coniugare la vacanza con l’impegno a favore dell’ambiente, vivendo un’esperienza di turismo utile, in grado di offrire un arricchimento personale che lascerà il segno. C’è un neologismo che identifica questo fenomeno: “volonturismo”, nato dalla fusione, terminologica ma ancor prima concettuale, di volontariato e turismo. 

«I campi di volontariato sono un’esperienza indimenticabile che permette di coniugare la vacanza con l’attivismo e l’impegno diretto per cause ambientali – spiega Bartolo Conte dell’ufficio Volontariato di Legambiente, una delle associazioni italiane più attive in questo ambito -. I partecipanti hanno la possibilità di prendere parte a iniziative e progetti di varia natura: dalla protezione dei nidi di tartaruga marina al ripristino di ambienti naturali, dal monitoraggio di specie animali alla manutenzione di sentieri. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le età, considerando che ci sono proposte per bambini, ragazzi, adulti e famiglie. Altri ingredienti di questa esperienza sono sicuramente il divertimento e la socializzazione. I campi sono, infatti, anche un’occasione per conoscere altre persone e stringere nuove amicizie con chi, come noi, ha la passione per la natura e l’ambiente».

Volonturisti per caso Bisogna però usare una certa cautela nella scelta del viaggio e di chi lo organizza. Negli anni, infatti, al volonturismo sono state mosse non poche obiezioni. In parte riguardano l’approccio di chi parte: a volte questa esperienza viene vista come un’occasione di vacanza low cost, in cui si lavora per un pugno di ore e poi ci si diverte, o come una moda da esibire sui propri profili social. 

Sul versante organizzativo le critiche si accentrano soprattutto su aspetti di “business” (come lo sfruttamento del lavoro dei volontari, magari anche inseriti in contesti dove non possono realmente essere d’aiuto), sugli impatti connessi alle attività proposte (che invece di dare un contributo costruttivo possono danneggiare siti e comunità), e sui rischi per i partecipanti, a volte impreparati e non coperti da assicurazioni.

Non bisogna però sottovalutare l’importanza di questa forma di attivismo: basta prendere degli accorgimenti per scegliere l’attività giusta. «Una raccomandazione che ci sentiamo di dare a chi si accinge a fare questo tipo di esperienza è quella di scegliere organizzazioni non improvvisate e ben radicate sul territorio, che propongono progetti seri, realizzati in collaborazione con altre istituzioni», aggiunge Bartolo Conte. 

La citizen science   Dalla permacultura a Bali all’osservazione dei cetacei, c’è l’imbarazzo della scelta. Con un distinguo fondamentale: le attività di citizen science e tutte le altre, dalla pulizia delle spiagge all’educazione alla sostenibilità, dal restauro dei sentieri escursionistici alla sorveglianza dei siti di riproduzione. 

La citizen science (scienza partecipata) è una realtà in grande crescita: è stata definita come “il coinvolgimento di volontari e scienziati in attività di ricerca collaborativa, per generare nuova conoscenza basata su evidenze scientifiche”. Punta ad avvicinare qualunque cittadino alla scienza, coinvolgendolo in attività di ricerca vera e propria che si possono svolgere in contesti differenti, come full immersion in viaggio o anche abitualmente nella propria città. 

Tra i punti di riferimento principali in questo campo, vanno segnalati il sito europeo eu-citizen.science (una piattaforma ricca di risorse, anche per la formazione) e la pagina Facebook di Citizen Science Italia. Proprio questa associazione ha di recente rilanciato l’iniziativa dell’Università di Siena per il monitoraggio del fiume Ombrone in Toscana. Mentre il progetto Life Conceptu Maris – di cui è capofila e coordinatore scientifico l’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – invita a partecipare attivamente al monitoraggio dei cetacei e delle tartarughe marine a bordo dei traghetti partner dell’iniziativa, insieme a biologi e ricercatori: si può scegliere tra 16 rotte mediterranee, con ospitalità in cabina (non sempre garantita) e costi in genere coperti dalle compagnie di navigazione. 

Ma si paga?  Ultimo ma non ultimo, va considerato che la maggior parte dei viaggi di volonturismo ambientale è a pagamento, con quote in qualche caso molto impegnative soprattutto se si scelgono mete esotiche.
È però opportuno segnalare che, se si vuole aiutare l’ambiente, scegliere un viaggio ad alto impatto (partendo con un volo transcontinentale o magari verso una meta con problemi endemici di approvvigionamento di acqua e di alimenti) rappresenta un controsenso: sono tante le attività che si possono fare anche a due passi da casa, ad esempio scegliendo tra gli evergreen come i campi di Legambiente e Wwf. Ma – se ci incuriosisce anche l’incontro multiculturale – esistono realtà di cooperazione internazionale con progetti in Italia, dove è più facile lavorare con persone provenienti da altri Paesi.

Link utili per partire Per scegliere tra le migliaia di proposte in campo ambientale, è bene iniziare guardando chi le organizza. Se si tratta di istituzioni (come i progetti Life dell’Unione Europea) o di associazioni ambientali ben note (come Legambiente, Wwf, Greenpeace) si può star tranquilli. Qui segnaliamo altri siti che possono tornare utili, con proposte di viaggio e altre risorse.
lifeconceptu.eu: volontariato in difesa dei cetacei, i giganti del Mediterraneo, con il progetto Life dell’Unione Europea coordinato da Ispra.
Portale dei Giovani: volontariato in Europa nel settore Ambiente e Ecologia. Presenta ong e portali di molti Paesi europei, che offrono diverse opportunità di volontariato.
www.volunteerworld.com: la più grande piattaforma a livello mondiale di volontariato internazionale, con oltre 1.600 progetti, alti standard etici e una grande competenza ed esperienza nel turismo sostenibile.
www.e-vet.org: un motore di ricerca ricco e ben strutturato curato da Allianssi Youth Exchanges, organismo senza scopo di lucro e non governativo che lavora sulla mobilità transfrontaliera per promuovere l’apprendimento interculturale, la consapevolezza globale e migliorare l’occupabilità dei giovani.

Tag: vacanze, ambiente

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1 Commento. Nuovo commento

  • Luca Pettinari
    24 Luglio, 2023 10:36 pm

    Commento con dell’ammirazione un articolo che parla di gestire in maniera nobile e oculata, nonché in modo sostenibile, le proprie vacanze.! Io son a casa, per diversi motivi, ma apprezzo.. Luca P.

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