È un giallo casereccio, che sa di minestra con il prezzemolo e di “sanguis”, i panini imbottiti milanesi, quello che ci propone Dario Crapanzano. Il commissario Arrigoni, i suoi sottoposti, i sospettati dell’omicidio di un importante attore e ricco impresario teatrale si muovono in una Milano degli anni ’50, salendo e scendendo dai tram, mangiando nelle osterie, camminando in vie e piazze che i milanesi conoscono bene, tra case di ringhiera e portinerie ancora attive e dando vita ad un quadro d’altri tempi.
Chi avrà ucciso, approfittando di un gioco erotico sadomaso, il Casanova perverso che approfittando del suo potere “non si lascia scappare” nemmeno una delle giovani attrici? E dato che nell’ancora recente regime fascista il morto era stato anche un odioso spione dell’Ovra, non sarà stato ucciso da qualche antifascista o da un ebreo perseguitato solo qualche anno prima? Tra donne bellissime, impresari teatrali avidi e una Milano anni ’50 alla fine Arrigoni ci consegnerà il colpevole.
Dario Crapanzano
Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio
Mondadori editore – 180 pagine, 15 euro