Gioielli d'arte ritrovati

Grazie all'attività del Fondo ambiente italiano ville, castelli e palazzo tornano a vivere

Salvati dall'abbandono, restaurati e aperti al pubblico, così, grazie al Fondo ambiente italiano (FAI), sono tornati a vivere splendidi gioielli d'arte e natura del nostro Paese. Ville, castelli, abbazie e giardini che rappresentano una piacevole meta per le prime gite primaverili, alla scoperta di alcuni degli angoli più belli dell'Italia.
Il viaggio può iniziare in Piemonte, dove si visitano l'elegante Castello di Manta, sulle colline della provincia di Cuneo, che custodisce nel salone baronale una delle più stupefacenti testimonianze della pittura del gotico internazionale, e il Castello di Masino nel canavesano, in provincia di Torino, con il suo splendido parco.
In Liguria bisogna assolutamente vedere la suggestiva Abbazia di San Fruttuoso, nei pressi di Portofino, raggiungibile solo in barca o a piedi e affacciata su un tratto ancora incontaminato di mare, nel quale riposa il celebre Cristo degli Abissi. È consigliata una sosta anche a Casa Carbone, edificio situato nel centro storico di Lavagna. Ricco di arredi e dipinti dell'epoca, conserva intatto l'ambiente domestico di una famiglia borghese del Novecento ligure.
La Lombardia è decisamente la regione più ricca di beni FAI aperti al pubblico. Qui si visitano Castel Grumello, in Valtellina, costruito nel 1326; il Monastero di Torba, in provincia di Varese, avamposto militare romano in seguito trasformato in convento dalle monache benedettine, e alcune splendide ville. Come la settecentesca Villa del Balbianello, voluta dal cardinal Durini su una romantica penisola lacustre sul lago di Como, frequentata poi da Silvio Pellico, Berchet, Giusti e Manzoni e quindi acquistata da Guido Monzino, noto imprenditore milanese, colto collezionista e appassionato viaggiatore, che partecipò a spedizioni nel Polo Nord e sull’Everest. Splendidi giardini circondano la Villa della Porta Pozzolo, in provincia di Varese, che raggiunse il suo massimo splendore in epoca barocca, anche se le sue origini risalgono all'inizio nel Cinquecento. In una gradevole frazione di Varese si incontra invece la settecentesca Villa Panza, circondata da un magnifico giardino all'italiana e celebre nel mondo per la collezione d'arte contemporanea che Giuseppe Panza di Biumo vi ha raccolto a partire dagli anni Cinquanta. Anche Milano conserva un piccolo gioiello del FAI: Villa Necchi Campiglio, realizzata da Piero Portaluppi negli anni Trenta, che ospita una ricca raccolta di opere d'arte italiane del XX secolo. Spostandoci in Veneto, nei Colli Euganei, si visita la Villa dei Vescovi, splendida testimonianza di architettura civile italiana, edificata nel Cinquecento come casa di villeggiatura del vescovo di Padova, che ne fece un cenacolo intellettuale frequentato da letterati e umanisti del tempo. Bello e imponente è il Castello di Avio, complesso militare tra i più suggestivi del Trentino, con la sua poderosa cinta muraria, le cinque torri, il palazzo baronale e l'imponente mastio. Nella casa delle guardie si ammira uno straordinario ciclo di affreschi trecenteschi con scene di guerra, mentre la stanza d'Amore conserva un esempio precoce di pittura profana del Trecento. Maggiori informazioni sui beni FAI aperti al pubblico sono reperibili sul sito www.fondoambiente.it o possono essere richieste al tel. 02-4676151.   
 



Giuseppe Ortolano

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