Si chiamano giardini panteschi e la loro storia è vecchia almeno cinquemila anni. Uno dei più belli e intatti si trova ancora sull’isola di Pantelleria e appartiene al FAI, il Fondo Ambiente Italiano (tel. 0923-915649), che lo ha restaurato e aperto al pubblico. Il giardino era utilizzato per proteggere gli alberi di agrumi dal forte vento e dalla siccità. Infatti le particolari caratteristiche costruttive di questa specie di fortezza a usi agricoli permetteva di trattenere l’umidità della notte al suo interno e di difendere gli alberi dai forti venti.
Ma il giardino pantesco aveva anche valori simbolici legati alla visione del mondo delle popolazioni pagane: rappresentava la vita e il grembo femminile, dalla quale essa nasceva. Quello che si visita sull’isola siciliana è uno dei pochi esemplari in buono stato di conservazione e accoglie un secolare arancio dolce del Portogallo. La visita può essere abbinata a quella delle vicine cantine dell’azienda vitivinicola Donnafugata che in questa zona, conosciuta come contrada Khamma, da oltre cent’anni coltiva con piante di Zibibbo un antico vigneto terrazzato.
agosto 2014