Cultura e tempo libero

Ghemon, rime liriche tra rap e funk

Ghemon.jpgNella scena vivacissima dell’hip hop italiano, ci sono artisti che uniscono alla forza lirica delle loro rime, una trama sonora ben costruita, con la carica che solo un gruppo che esegue dal vivo può offrire. È il caso di Ghemon che, con il suo nuovo album, Orchidee, mescola le parole del rap con i ritmi funk. A Consumatori questo giovane rapper arrivato ai vertici delle classifiche ha raccontato i suoi recenti consumi culturali.

Che ascolti hanno accompagnato la registrazione di “Orchidee”?
La sorpresa più emozionante è stato il ritorno sulla scena di Prince, il mitico cantante di Purple Rain, addirittura con un doppio nuovo album, Art Official Age. Direttamente da Londra arriva l’altro album che ho ascoltato moltissimo in questi mesi, Got To Let Go, di Nate Williams, un bravissimo cantante e bassista emergente, da tenere d’occhio. Infine Nabuma Rubberband di Little Dragon, un disco astratto, dove il soul è mischiato con l’elettronica europea e la sperimentazione. Altamente consigliato.

E i libri? Che letture hai fatto di recente?
Partiamo da Un giorno sarai un posto bellissimo di Corrado Fortuna. L’attore si cimenta con buon successo nella narrativa, raccontando la sua Sicilia, tingendola di giallo e noir. Poi tengo sul comodino 101 Storie Zen di N. Sensaki e P. Reps. È una lettura sempre utile per riflettere, questa raccolta di consigli e massime Zen. Le sneakers sono una mia passione e Sneakers: The Complete Limited Editions Guide di U-Dox è una vera e propria enciclopedia di queste scarpe sportive. Questo libro raccoglie i migliori modelli in “edizione limitata”.

Chiudiamo con i film. Quali sono i 3 che più hai amato?
Innanzitutto Il Capitale Umano di Paolo Virzì, una reale e malinconica fotografia dell’Italia di oggi, girata magistralmente. Mi ha molto colpito The LEGO movie di P. Lord e C. Miller. Pensavo di guardare un film per bambini e invece ho visto uno dei più divertenti film d’animazione degli ultimi anni. Molto consigliato anche agli over 30. E poi The Grand Budapest Hotel di W. Anderson, una meravigliosa poetica dell’immagine e dei colori, un film eccezionale girato da uno dei registi moderni più bravi e visionari.

novembre 2014

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