Decidere di andarsene dal proprio Paese, la Nigeria, per emigrare negli Stati Uniti non è facile, anche se si parte da una condizione in qualche modo privilegiata. Ifemelu lo fa, sapendo che troverà negli States la zia Uju ad accoglierla. Del resto lei è una donna di cultura universitaria, dunque in qualche modo favorita. Ma lo scontro con la nuova realtà è più duro di quanto non avesse pensato. Il suo mondo, lì è capovolto, quello che per lei è normale, negli Usa invece è inaccettabile e viceversa. In più Ifemelu è nera. Anzi, scopre proprio nel nuovo Paese di essere nera, dunque diversa. Persino nelle scelte minime, come quelle dei capelli: le treccine che secondo Ifemelu sono belle, lì sono considerate poco professionali. E le differenze razziali contano ancora.
Ifemelu però non è una che si piange addosso e fa la vittima. Al contrario, è una lottatrice e dà vita così ad un suo blog che presto diventa popolarissimo e che le apre nuovi cammini professionali e anche personali. Ma al fondo le resta un rimpianto e la nostalgia per il suo Paese africano, per i suoi amici e i suoi amori. Ma sa che se dovesse tornare sarebbe bollata spregiativamente come la “Americanah”.
Chimanda Ngozi Adichie
Americanah
Einaudi Editore – 460 pagine, 21 euro