La fotografia, un paio d’anni fa, restituiva l’immagine di un tipo di turismo tra i più floridi e in ascesa: oltre 33 centri termali in funzione, il 90% dei quali accreditato dal Servizio Sanitario Nazionale, con 3 milioni di persone, in aumento, che ogni anno sceglievano le terme. D’improvviso l’industria del benessere, assieme al mondo dello spettacolo, ha avuto un brusco risveglio, trovandosi congelata dalla pandemia e dalle misure adottate per arginarla, tra Dpcm e stop ai viaggi internazionali.
Fanghi e piscine, come si ricorderà, sono stati tra i primi a chiudere e tra gli ultimi a riaprire, in giugno, fatta salva la breve parentesi dell’estate 2020 e con l’eccezione delle prestazioni termali legate ai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), che hanno potuto sopravvivere al lungo stop. Per farsi un’idea del danno economico subito, basti dire che nel Bacino Euganeo (Abano, Montegrotto e Comuni termali), tra i più frequentati anche dall’estero, gli arrivi nei primi dieci mesi del 2020 si sono più che dimezzati, e 8 ospiti stranieri su 10 sono rimasti a casa.
Ora però si riparte con ritrovato slancio e con l’aiuto del green pass (necessario per accedere) e del bonus termale (vedi sotto), che va prenotato direttamente nei centri. Ecco una carrellata fra alcune delle mete che, unite alle terme, possono addolcire il nostro autunno.
Spa e circuiti benessere Il comprensorio di Abano e Montegrotto è una delle basi ideali per escursioni sui Colli Eugenei o per scoprire il Veneto, da Padova (cappella degli Scrovegni) alle ville del Brenta, dalla palladiana Vicenza a Venezia o, per non allontanarci troppo dall’hotel, dalla città murata di Montagnana a quella di Ferrara, appena scavallato il fiume Po.
Il circuito termale emiliano-romagnolo non è da meno. Celebri le località appenniniche come le Terme di Castrocaro e, scendendo lungo la via Emilia, Castel San Pietro o Riolo in terra di Romagna, a pochi chilometri dalla Riviera. Spa e centri benessere famosi sono anche nel Nord Ovest, da Aqui Terme a Pigna e Genova, fino a Bormio e Sirmione in Lombardia.
Ma certamente, quando si pensa al relax, è la Toscana una delle prime regioni a venire in mente. Una segnalazione merita Sorano, un piccolo centro termale inglobato nella proprietà di un hotel residence: un luogo d’incanto nel cuore dei borghi del tufo, fra Alta Maremma e Tuscia. Intorno da visitare ci sono le misteriose necropoli etrusche, le “vie cave” scavate fra ripide pareti tufacee e alcuni antichi borghi come Pitigliano e Sovana; e a un tiro di schioppo, due chicche come Orvieto e Civita di Bagnoregio, e le spiagge dell’Argentario per gli ultimi bagni di sole.
Per chi fosse attratto da destinazioni un po’ più mondane c’è Chianciano, una delle località termali più note d’Europa, a cavallo tra la Val d’Orcia e la Valdichiana. Amata anche dal cinema, punta a “rifarsi il trucco” con un nuovo centro delle Terme Sensoriali in cui riscoprire se stessi, magari scegliendo uno dei cinque percorsi studiati dai naturopati. Al piacere dei sensi e degli elementi naturali si vota anche Montecatini Terme, con la sua ricca storia e i colonnati Liberty, aperta tutto l’anno.
In cerca di libertà Piscine naturali da cui sgorga acqua termale e in cui immergersi liberamente ce ne sono tante, in Italia. D’inverno è più piacevole farlo a una temperatura dell’acqua intorno o superiore ai 50°, come quella ad esempio delle terme laziali di Bullicame e Carletti, di quelle sarde di Fordogianus e nelle toscane Bagni di San Filippo. Tra le più belle e conosciute, le terme del Mulino, a Saturnia, di Bagno Vignoni e di San Casciano dei Bagni, tutte in Toscana. A Ischia la scelta è tra la Fonte di Sorgeto, che sgorga dal fondo marino, e la spiaggia delle Fumarole. Tutti questi bagni sono gratuiti o quasi, perché in alcune località viene applicata una piccola tassa per le spese di pulizia e manutenzione dei servizi.
Isole curative Aperti tutto l’anno, Covid permettendo, i trattamenti termali a Ischia, la più grande delle isole Flegree, incastonata nel Tirreno. Da secoli favorita dal clima mite, è un punto di riferimento per la cultura e il turismo internazionale che si ritrova attorno alle sue acque curative. In Puglia, affacciate sul canale d’Otranto, troviamo le Terme di Santa Cesarea. E infine il richiamo dell’estero, appena varcato il confine. Se il bonus ci è sfuggito, infatti, in Slovenia una vacanza romantica al Castello di Otocec, a pochi chilometri da due ottimi centri termali e per il benessere, Dolenjske Toplice e Smarjeske Toplice, ci consolerà.
Il bonus da 200 euro Fino a 200 euro per ogni cittadino maggiorenne residente in Italia, senza limiti di reddito o condizioni legate al nucleo familiare: è il nuovo bonus termale 2021 finanziato dal governo. I cittadini che vogliono usufruire di un centro termale accreditato potranno ottenere il rimborso fino al 100% di quanto pagato (e un tetto di 200 euro), fino all’esaurimento del fondo stanziato, che è di 53 milioni di euro. A ciascuno spetta un solo bonus, non cedibile, e per un solo acquisto da perferzionarsi entro due mesi dalla prenotazione.
La procedura, al momento in cui scriviamo, non è del tutto chiarita, ma salvo sorprese il ministero per lo Sviluppo economico attiverà un portale dedicato (si parla di fine ottobre 2021) con l’elenco delle strutture termali che aderiscono all’iniziativa del bonus. Il cliente dovrà semplicemente inoltrare la richiesta allo stabilimento e ottenere il documento con il codice univoco di prenotazione. Sarà il centro termale a inoltrare la domanda per avere l’agevolazione a Invitalia, la piattaforma operativa dedicata. Ai fini dell’ammissibilità al beneficio, i servizi termali non devono essere già a carico del Servizio Sanitario Nazionale, di altri enti pubblici oppure oggetto di ulteriori benefici riconosciuti all’utente.