Il passaggio da un collegamento Adsl a uno in fibra ottica offre indubbi vantaggi, ma può capitare qualche incidente di percorso.
Anzitutto va verificata la copertura nella propria zona e la tipologia di connessione effettiva: Ftth, Fttc o Ftts, rispettivamente il collegamento in vera fibra ottica che dalla centrale arriva dentro l’abitazione dell’utente (Fiber to the house), o quello in fibra ottica per il tratto che va dalla centrale all’armadio più vicino in strada e gli ultimi 150-300 metri in doppino di rame (Fiber to the cabinet o Fiber to the street), con progressiva perdita di segnale.
Una volta calcolati anche i costi del nuovo contratto e della sostituzione del modem router, va considerato che la linea telefonica viene servita come VoIP (cioè in digitale) e non più sul doppino classico (analogico), un servizio che è disponibile anche su linea Adsl. Una delle conseguenze sarà che le altre altre prese dell’impianto di casa non funzioneranno più dopo la conversione. Per continuare ad utilizzarle, servirà un’operazione chiamata “ribaltamento di rete”, in altre parole una piccola modifica alla presa telefonica che richiede l’intervento di un tecnico con relativo costo compreso in genere nei 100 euro. Il ribaltamento di rete si può evitare avendo sufficienti competenze o, in alternativa, acquistando un cordless in sostituzione del vecchio apparecchio, da portarsi dietro nelle varie stanze della casa. Ma se, ad esempio, si ha un appartamento a più piani, ecco che il “ribaltamento di rete” sarà inevitabile.