La crisi si fa sentire anche sulle vacanze, con soggiorni piu’ brevi, magari in pensione piuttosto che in albergo, ma alla buona tavola non si rinuncia. Difatti un terzo (33%) della spesa dei vacanzieri nazionali e stranieri in Italia è destinato a ristoranti, pizzerie, trattorie, agriturismi o agli acquisti in genere di prodotti enogastronomici, per un totale di 24 miliardi di euro sui 72,2 miliardi del fatturato turistico complessivo.
E’ quanto afferma Coldiretti nell’ analisi “Le vacanze degli italiani a tavola nell’estate 2013”, in occasione dell’incontro promosso insieme alla Fondazione Univerde sulla base del rapporto Isnart-Unioncamere. La spesa per il buon cibo nel relax vacanziero ha peraltro fatto segnare un aumento del 43 per cento negli ultimi cinque anni segnati dalla crisi, durante i quali, al contrario, sono calate tutte le altre voci di spesa, a partire dall’acquisto dei capi di abbigliamento (- 31,5 per cento), fino alle attività ricreative, culturali e di intrattenimento (-6 per cento).
Questa estate non fara’ eccezione, con vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve che vinceranno su tutte le altre scelte, anche se ci sara’ un 37 per cento che tornera’ a mani vuote dalle vacanze. E del 74 per cento di italiani che intende partecipare alle sagre, il 24 per cento pensa di non spendere niente, mentre il resto cerchera’ di limitarsi al massimo. “L’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia anche nell’offerta turistica, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai suoi punti di forza”, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
24 giugno 2013 – fonte ansa