Per meglio capire l’entità del fenomeno delle frodi agro-alimentari (e quindi il valore dell’impegno Coop a tutela dei consumatori) nel nostro paese possono bastare alcune cifre. Il report 2015 dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità del Ministero delle politiche agricole parla di 676 sequestri effettuati in un anno (poco meno di 2 al giorno), per una quantità di merce pari a 76.656 tonnellate per un valore di 68 milioni. Cioè su 53.490 prodotti controllati ben il 14% era irregolare (a volte per piccoli dettagli a volte per problemi ben più seri e gravi), mentre su 24 mila aziende controllate ad avere qualche problema era più del 20%.
Del resto le cronache parlano chiaro, tra olio spacciato per extra-vergine anche se non lo era, vini adulterati, prodotti biologici venduti senza certificazione, mozzarelle di bufala… senza bufala: insomma un campionario variegato che dimostra come la preoccupazione dei consumatori abbia fondati motivi.
A queste cifre sono da aggiungere i dati del nucleo antifrode dei Carabinieri, sempre nel settore delle politiche agricole e alimentari, con altre 722 tonnellate di prodotti sequestrati, 122 violazioni penali, multe comminate per quasi 3 milioni di euro e la scoperta di 3 milioni e 838 mila euro di aiuti comunitari indebitamente percepiti.
C’è da ricordare comunque che, come riconosciuto anche dagli altri paesi, e dall’Unione europea il sistema di controlli e di allerta italiano è tra i più efficienti, dunque le cifre sono sì indice della presenza di pezzi di economia non sana, ma sono anche frutto del prezioso lavoro di prevenzione e repressione delle forze dell’ordine e delle autorità preposte ai controlli.