Come devono essere una stufa o un caminetto per non rilasciare troppe polveri sottili nell’aria, visto che l’Italia è sotto procedura d’infrazione Ue per i troppi sforamenti? Ma soprattutto, che cosa deve fare un consumatore prima di procedere all’acquisto? Deve accertarsi che abbiano come minimo 3 stelle. Questo infatti è già un obbligo di legge in alcune regioni, quelle del bacino padano (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto), dove dal 1° ottobre è obbligatorio installare generatori a biomassa – cioè che consumano legna o pellet – a 3 stelle o superiori. E dal 1° gennaio 2020, solo di classe 4 o superiore.
La strada appare tracciata per queste fonti alternative di calore che scaldano tanto e fanno risparmiare, ma che liberano troppo particolato se non sono di nuova generazione. Le stelle, indicate nella documentazione fornita dal costruttore o sui siti Internet, corrispondono alla classificazione ambientale che il ministero ha introdotto con decreto n. 186 del 2017 e vanno da 1 a 5: maggiore è il numero di stelle, minori sono le emissioni inquinanti e più alto è il rendimento dei generatori di calore.
L’obiettivo comune alle quattro Regioni che sono partite per prime è quello di ridurre progressivamente l’utilizzo dei caminetti vecchi e poco efficiente, tra i maggiori responsabili della cappa di polveri che grava sulla pianura Padana: oltre il 40% delle particelle Pm10 – è stato calcolato – è dovuto al riscaldamento domestico a biomassa.
Qualche dato per chiarire meglio.
Le emissioni di un camino aperto tradizionale (cioè senza sportello a chiusura della sede di fiamma) sono stimate in 2.880 tonnellate di Pm10 all’anno, quelle di una stufa a legna in 1.228 tonnellate, a fronte delle sole 17 tonnellate annue prodotte dagli impianti a metano (dati 2013 inventario emissioni di Arpa). Un po’ meno “polveroso” di una stufa a legna è un caminetto chiuso o inserto, molto meno una stufa a pellet o cippato (legno ridotto in scaglie).
Le stelle, cioè i passi avanti compiuti dalla tecnologia costruttiva, consentiranno assieme alle scelte dei cittadini di migliorare la qualità dell’aria. Ma quanto? Per avere un’idea, un camino a 2 stelle ha un rilascio di polveri di 60 milligrammi al metro cubo, mentre uno a 4 stelle emette 20 milligrammi al metro cubo: tre volte di meno.
Obblighi, divieti e libero utilizzo Si avvicinano, per lo smog, le giornate più critiche dell’anno e come molti sanno esistono divieti e obblighi temporanei che scattano quando i livelli di Pm10 sforano i tetti, nonché divieti e obblighi permanenti per tutto l’inverno. Qui l’applicazione varia moltissimo da città a città. La qualità dell’aria, oltre che sui media, è comunicata comune per comune sui siti Internet delle Regioni. Parliamo di utilizzo dei generatori di calore nel periodo dal 1° ottobre 2018 fino al 31 marzo 2019, e di misure adottate quando stufe e camini sono alternativi ad altre fonti primarie di riscaldamento come i termosifoni. Diversamente, prevale il diritto a… scaldarsi, in pianura Padana come altrove.
Le normative differiscono in base alle delibere regionali e ai livelli di inquinamento delle diverse aree. In Emilia-Romagna, ad esempio, per i comuni al di sopra dei 300 metri non c’è nessuna limitazione o divieto d’uso per caminetti tradizionali, stufe o “caldaiette” quando costituiscono il solo impianto di riscaldamento dell’abitazione o dei locali interessati. Quindi, se in casa non ci sono termosifoni, i caminetti possono essere accesi sempre. Allo stesso modo, nessun divieto c’è se il calore serve per cucinare o per fini commerciali, quindi per pizzerie, ristoranti, ecc.
L’utilizzo è libero anche per gli impianti a biomassa a 2 stelle o superiori, nei quali rientra la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione acquistati con il contributo del conto termico nazionale (vedi box). Dall’ottobre del prossimo anno, tuttavia, serviranno almeno 3 stelle per avere libertà di accensione, dunque chi deve fare acquisti è avvisato fin da ora.
Le restrizioni si confermano, invece, come nel 2017, per i camini aperti tradizionali e per le “caldaiette” con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle a 1 stella. Sono restrizioni che riguardano le aree più basse della regione, sotto i 300 metri, ed escludono i Comuni montani per il loro intero territorio. È evidente, però, che l’aria è un bene comune che circola ovunque senza essere condizionato troppo dalle altitudini e per nulla dai confini regionali, per cui tenerla pulita rappresenta un diritto dovere dell’intera collettività.
16 Commenti. Nuovo commento
Ma dove si parla di emissioni si dice che un camino aperto in un anno emette 2880 t di PM 10 ! Ma quante tonellate di legna si usa in un anno? Sospetto che siano 2,88 t, che comunque non sono poche. Qualcuno mi spiega cosa rimane bruciando un kg di legna? Ci sara la cenere, il PM10, i gas generati dalla combustione compresa la nota CO2, l’energia generata (calore, luce,…),
buonasera nel mio appartamento e’ montato un monoblocco camino chiuso da vetro.nb si possono montare filtri sopra alla canna fumaria se e’ si quali tipi..
ringrazio saluti mario
Io credo che sia l’ennesima str…a all’Italiana.
Perché non fare una normativa uguale per tutti???
Faccio un esempio:
-in montagna sopra i 700mt è possibile utilizzare tutti i tipi di stufe e camini (si pensa che siano in pochi a vivere in montagna)
-nei centri con più di 20.000 abitanti è fatto obbligo il camino da 4 stelle in su (ci sono più auto)
-nei piccoli centri sotto i 20.000 abitanti stufe e camini da 1 a 4 stelle ….etc etc
Invece ancora una volta la normativa è quanto mai “fumosa” per rimanere in tema
abito in una casa indipendente, ho un camino a legna sala (che non e’ la prima fonte di riscaldamento) comporta un problema per poter abbassare di due classi la certificazione energetica, andrebbe chiuso od abbattuto?
grazie
Alfredo
Ciao Alfredo, dovresti rivolgerti a un tecnico…
Buongiorno, quando si vende o acquista una casa con camino bisogna produrre qualche documento o richiederlo al venditore sullo stato del camino?
Grazie
Ciao Franco, lo stato del camino dovrebbe far parte della certificazione energetica della casa.
come posso classificare la mia stube ?molto piccola e l’accendo 2 volte al giorno in un intervallo di 10/12 ore e uso 4o5 pezzi legna taglio piccolo.il costruttore mi dice che posso usarla e il comune no. cosa posso fare x dimostrare che inquina meno di una 5stelle?
Ciao Maura, francamente non sappiamo come aiutarti.
Vediamo di fare ulteriore chiarezza:
1) la pulizia della canna fumaria deve essere fatta da persona abilitata. Infatti occorre una abilitazione particolare per capire che se il camino non tira si deve pulire la canna fumaria
2) il personale di cui sopra non può saliresul tetto se non c’ è la linea vita. Che deve essere installata da personale abilitatoe deve essere periodicamente revisionata dallo stesso personale.
Quindi, per accendere il camino, devo pagare lo spazzacamino e il controllore della linea vita.
In compenso a Fiera di primiero (Trentino) c’ è il teleriscaldamento. Per produrre acqua calda bruciano legname anche scadente (abete etc).
Forse bisognerebbe fare un minimo di rivoluzione per sistemare le cose …
Nel terzo capoverso c’è un dato sbagliato: il 40% è su base annua ma caminetti e stufe a legna si usano solo nei mesi invernali. Una stima molto più realistica è che nei mesi invernali ben oltre il 60% del particolato sia prodotto dai caminetti e stufe a legna tradizionali.
Queste stufe inquinano tantissimo, anche quelle a 5 stelle usando pellet certificato inquinano come 20 motori diesel sempre accesi in termini di polveri sottili. E’ un danno ambientale incredibile, perpetrato dai cittadini per risparmiare pochi euro. Chi non abita in zone sperdute e ha altri tipi di riscaldamento disponibili come quello a gas dovrebbe evitare di usare le stufe.
Salve, ma quindi… se il comune dove abito e’ situato a 500 mt. di altitudine, posso installare un caminetto monoblocco a vetro con 3 stelle anche nel 2020 , oppure dovra’ essere obbligatoriamente necessario un 4 stelle indipendentemente dall’altitudine dove e’ situato l’immobile?
Ciao Fabio, sembrerebbe proprio di sì, ma per sicurezza ti consigliamo di consultarti coi rivenditori di caminetti. Di solito sono sempre ben informati sulle ultime normative.
Che ci siano sistemi seri per dare la possibilità alle persone di cambiare gli apparati e anche tempi congrui e non un anno con l’altro. Ci sono pochi soldi e troppe spese. Questo sistema non fa’ altro che uccidere il cittadino che non riesce a stare dietro a tutti questi cambiamenti e quindi spese sostenute. Spese non da poco, si fanno pagare bene per dare poco. Poi bisogna ricordarsi che c’è chi investe per risparmiare ma si trova in un continuo circolo di spese senza fine. Se si acquista un apparecchio ecologico e dopo un anno arriva la modifica da fare obbligatoria e via €, poi la tassa x questo è quello, manutenzione da tecnici pagati a peso d’oro, nel caso del pellet aumenti su aumenti e in più compaiono i soliti truffatori a cui non fanno nulla….. Ragioniamo su come funzionano le cose non solo sulla morale
Servono controlli e supporti ai cittadini perché il freddo e la mancanza di soldi fanno sì che non si vada troppo a verificare quanto si inquina. Purtroppo ci sono tante vecchie stufe in uso, pericolose e fortemente inquinanti