Senza ricetta
Ecco cosa si potrà comprare
Sono circa 220 i prodotti “declassati” dalla fascia C, quella soggetta a prescrizione medica e a totale carico dei cittadini. In sostanza questi 220 farmaci si potranno acquistare senza ricetta anche nei canali alternativi alla farmacia, vale a dire nelle parafarmacie e nei corner Coop salute. La lista comprende farmaci come antimicotici vaginali a base di econazol, antivirali per uso topico a base di aciclovir, antimicotici locali a base di ciclopirox, prodotti a base di diosmina per i problemi di circolazione, antiinfiammatori per uso topico e colliri antiallergici. Questi si aggiungono ai farmaci veterinari con ricetta e ai preparati galenici, che Coop ha deciso per il momento di non produrre. “Si tratta di misure che non consentono un reale aumento della concorrenza, visto che la quota di mercato di questi farmaci è residuale”, spiega Vincenzo Santaniello, direttore qualità e sviluppo di Coop Italia.
“In ogni caso – prosegue – stiamo comunque predisponendo materiali informativi sia sui farmaci veterinari che sugli ex farmaci di fascia C. Ci saranno cartelli all’ingresso del punto vendita sui nuovi farmaci in vendita e anche all’interno dei Corner Salute”.
Ma resta il giudizio negativo di Coop Italia sulla liberalizzazione: “Siamo uguali alla farmacia per ciò che attiene la struttura dell’esercizio, lavorano da noi farmacisti laureati e abilitati alla professione (circa 300, e si tratta di nuova occupazione) – si legge in una nota diffusa da Coop – ma non possiamo fornire lo stesso servizio e siamo confinati a somministrare farmaci da banco, farmaci veterinari e ora una esigua gamma di farmaci di fascia C. Il tutto oltre a essere paradossale va esattamente in direzione contraria a quanto significa liberalizzare, ovvero aprire mercati chiusi generando vantaggi per i consumatori e maggiore efficienza per le imprese. Prendiamo atto che questo Governo non è stato messo in grado di agire al meglio sul versante liberalizzazioni, da parte nostra continueremo ad impegnarci perché quanto è stato realizzato finora possa avere ulteriori sviluppi, così come ci chiedono i nostri oltre 7 milioni e mezzo di soci consumatori e così come chiede un libero mercato dove la distribuzione moderna possa svolgere un ruolo da protagonista”.