Pronti, partenza, saldi! Iniziano a luglio le svendite estive, che per la prima volta dovranno tenere conto della nuova normativa sulle riduzioni di prezzo. Debutta infatti il provvedimento, entrato in vigore questo mese, che impone a tutti gli esercenti, quando fanno uno sconto, di indicare con chiarezza il prezzo di partenza su cui è calcolato, che deve essere il più basso praticato negli ultimi 30 giorni. Consumatori se n’è occupato ampiamente sul numero di giugno, spiegando le diverse casistiche e le tante eccezioni, legate soprattutto agli alimenti deperibili.
Nel frattempo, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha chiarito anche gli ultimi aspetti sull’applicazione della legge, che riguarda i beni ma non i servizi. In particolare, le nuove norme non toccano quelle offerte che sono dedicate solo a cluster ben definiti, come i soci Coop o i possessori di fidelity card. Dunque, solo gli sconti proposti alla generalità dei clienti dovranno indicare il prezzo precedente, barrato e in evidenza, su cui è calcolato lo sconto. Mentre i soci Coop continueranno a godere di offerte esclusive e dedicate, che fra l’altro non concorreranno a determinare il prezzo di base di quei prodotti qualora successivamente venissero proposti, scontati, a tutti.
La regola del “prezzo di partenza” da esibire non vale neppure per quegli sconti che si ottengono in modo condizionato a certi requisiti, come un tetto di spesa o un numero di pezzi massimi o minimi. E quando l’acquisto si fa online? Per i beni acquistati su internet e pagati in negozio, il prezzo di partenza su cui viene calcolato lo sconto è sempre quello online.
Ultimo ma non ultimo, una buona notizia per la scontistica antispreco, cioè riservata a quei prodotti ancora buoni ma prossimi alla scadenza o con la confezione ammaccata che vengono venduti anche alla Coop, con tagli di prezzo che arrivano anche al 50%, in appositi espositori. Anche per questi alimenti, bisognerà sì evidenziare il prezzo più basso dei 30 giorni precedenti su cui si calcola lo sconto, ma questa super-offerta non concorrerà a determinare il prezzo più basso per le offerte successive.
«Si tratta – spiega Paola Cavallo, responsabile dell’Ufficio legale di Ancc-Coop – di riduzioni di prezzo che riguardano poche referenze, che per le loro caratteristiche non sono paragonabili a quelle vendute a prezzo pieno. In questo modo si risponde a esigenze ambientali e sociali, salvaguardando le tante iniziative di lotta allo spreco e i prodotti che, altrimenti, rischierebbero di essere buttati».
Stop ai consigli poco trasparenti sul web Il decreto legislativo 26/2023, grazie alle indicazioni offerte dalla Ue, ha provveduto a modificare anche altre parti del Codice del Consumo. In particolare, una novità riguarda anche le recensioni dei consumatori, spesso utilizzate soprattutto online per fornire testimonianze e valutazioni dei prodotti in vendita: chi rende pubbliche le recensioni dei consumatori sui propri prodotti, deve anche indicare in che modo viene garantito che le opinioni pubblicate provengano da consumatori che hanno effettivamente acquistato o utilizzato quel prodotto.
È considerata una pratica ingannevole anche inviare, o incaricare qualcun altro di inviare, recensioni di consumatori false o falsi apprezzamenti anche sui social media; allo stesso modo, bisogna indicare in modo chiaro se si utilizzano annunci pubblicitari a pagamento o si paga per ottenere una classificazione migliore dei prodotti fra i risultati di ricerca online.