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Quante cose posso fare con le mie mani…

“Per montare la libreria non puoi sempre chiedere a tuo suocero». È una delle pubblicità più emblematiche di questi tempi di coronavirus, ma è anche un indizio importante sul comparto che “tira” di più (vedi box) quando si è costretti a stare a casa: il bricolage.

Più che per il trapano avvitatore, tuttavia – oggetto del claim pubblicitario – la richiesta è decollata in queste settimane per altri prodotti e accessori del mondo della decorazione e della manutenzione della casa. La domanda di vernici, smalti, pennelli, antiruggine e finiture è addirittura triplicata, nell’ultimo mese, nei negozi Coop, e va forte anche la manutenzione che comprende colle, siliconi, nastri e tutto l’occorrente per pulire le fughe del box doccia o sigillare i vetri di una finestra. Negli ultimi anni non si erano mai visti simili incrementi a doppia e tripla cifra nella grande distribuzione, diventata meta per i consumatori del fai da te al pari delle ferramenta (aperte con orari ridotti) e degli esercizi specializzati (aperti con restrizioni).

Prendiamo in considerazione proprio le vernici e le colle, due grandi “famiglie” che non frequentavamo tutti i giorni e che vale, perciò, la pena di conoscere meglio. Immaginiamo di dover “riprendere” dei termosifoni, rinnovare una ringhiera in ferro e riverniciare una finestra in legno.

Termosifoni & pennelli Per riverniciare i termosifoni serve lo smalto ad acqua: non rilascia odori, non gocciola, non cola quando si stende e copre efficacemente superficie e angoli. Per prima cosa, però, è necessario rimuovere la ruggine, se è presente, con una spazzola di ferro e dare un fondo antiruggine anch’esso ad acqua.

Per farlo, è bene sapere che i pennelli del fai da te, al pari di quelli artistici, non sono tutti uguali. La prima distinzione è tra setole naturali, normalmente di maiale, dall’ottima capacità di assorbire la vernice ma che non vanno bene con le vernici all’acqua (poiché tendono ad assorbirla e a gonfiarsi), e setole sintetiche, adatte alla crescente diffusione delle vernici all’acqua. Per entrambi gli utilizzi può bastare un pennello con setole sintetiche di alta qualità. Alcuni produttori  segnalano con diversi colori delle setole stesse o del manico il tipo di vernice per cui un pennello è più indicato.

Tornando ai termosifoni, ci vorranno almeno due pennelli, uno sintetico a setole larghe e uno con il manico lungo per infilarsi tra i componenti del radiatore. Se, invece, si decidesse di staccare il calorifero dal muro, con la vernice spray si farebbe molto prima e il risultato sarebbe più uniforme.

Ringhiere & carta abrasiva Anche gli smalti per il ferro sono a base acquosa o a base solvente: questi ultimi diluiti di solito con l’acquaragia. Gli smalti, sia per interni che per esterni, possono avere già dentro un antiruggine, una soluzione d’impiego più pratica e veloce su metalli nuovi o leggermente ossidati. Per i metalli vecchi e ossidati, invece, è meglio applicare prima un fondo antiruggine (primer) e poi uno smalto universale.

Ma la prima cosa da fare anche qui è un’altra, e cioè grattare la ringhiera con una carta abrasiva e, se serve, con l’aiuto di un rimuovi-ruggine. E anche in questo caso, come per i pennelli, la scelta della carta vetrata inciderà sul risultato finale. La grammatura infatti (misurata su una scala da 40 a 2.500, più si sale e più si affina la grana) va adattata ai materiali e alle applicazioni pratiche. In generale la grana grossa (ad esempio una carta da 120) si usa per far saltare una vernice; quella media (ad esempio la 180) per carteggiare le pareti dopo averle stuccate, la fine (320) per le rifiniture dopo una verniciatura e la finissima (1.000), usata ad esempio dai carrozzieri, per lisciature o lucidature particolari.

Finestre & siliconi Rinnovare gli infissi in legno significa smontarli, cartavetrarli facendo attenzione a non rigarli, poi ritoccarli o riverniciarli. La levigatrice elettrica è utile se sono da “portare a legno”. Impregnanti e finiture, che proteggono dalle intemperie, andranno passati in più mani. Se è il caso, però, prima si dovranno incollare o stuccare le parti mancanti con paste specifiche, poliuretaniche, dall’elevato potere riempitivo.

Stiamo entrando, così, nel vasto mondo di colle e siliconi che sembrano tutti uguali tra loro ma non lo sono. Servono per fissare, assemblare, riparare o ricostruire? È questa la prima domanda da porsi. Sono poi soprattutto i materiali da incollare, oltre al lavoro da svolgere, a determinarne la scelta.

E se il vetro della finestra non fosse adeguatamente sigillato?
Ci vengono in aiuto i siliconi, indispensabili per far aderire o sigillare delle superfici tra di loro, ma anche per impedire il passaggio di fluidi o di aria. Assai versatili, si suddividono in siliconi acetici, per i lavori di casa (dalla sigillatura delle piastrelle a quella di docce o vasche da bagno), siliconi neutri (per superfici come legno, policarbonato, pvc, vetri, specchi e serramenti) e siliconi acrilici studiati per materiali edili. Questi ultimi, una volta asciutti, possono essere anche verniciati.

Mano al portafoglio
Vernici, smalti, antiruggine da 15 a 25 euro circa al litro. Qualcosa in più per  il flatting da esterni
Levigatrice elettrica e altri piccoli utensili per il comune fai da te da 20 a 150 euro circa
Colle, siliconi, pennelli sotto i 5 euro. Qualcosa in più per la pennellessa
I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

Tag: fai da te, bricolage

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