C’è crisi anche sulle spiagge. Il maltempo di maggio, giugno e prima metà di luglio e la mancanza di soldi nelle tasche degli italiani, hanno fatto sentire i propri effetti su lettini e ombrelloni. A farne le spese sono innanzitutto i giovani universitari che in questo periodo lavorano come camerieri, bagnini, parcheggiatori. Oltre 10.000 di loro, quest’anno, sono rimasti a casa per mancanza di offerta, ma anche gli altri lavoratori stagionali sono in forte diminuzione. L’allarme arriva dal presidente del Sib, il Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio, Riccardo Borgo.
“Quest’anno il nostro lavoro, di fatto, è iniziato solo a partire dal mese di luglio – spiega Borgo – a maggio e giugno, infatti, un po’ dappertutto le avverse condizioni atmosferiche e soprattutto le temperature quasi autunnali, ben al di sotto delle medie stagionali, hanno convinto i turisti a non andare in spiaggia, dove le presenze, infatti, sono calate mediamente del 40%. Se a questo aggiungiamo la crisi economica che in sostanza ha obbligato 8 milioni di italiani a rinunciare alle vacanze, ecco spiegate le difficoltà del turismo balneare italiano. Speravamo che, come lo scorso anno, luglio segnasse una netta inversione di tendenza. Purtroppo non è stato così e, malgrado le condizioni atmosferiche buone per quasi tutto il mese, le differenze in meno rispetto allo scorso anno rimangono significative”.
Solo in luglio, infatti, i balneari hanno registrato da un minimo di un -5% ad un massimo di -20% di turisti in spiaggia. E’ vero, il mare rimane la meta preferita di chi va in vacanza, ancora oggi è scelto da oltre il 60% dei turisti. “Coloro che hanno scelto uno stabilimento balneare, poi – prosegue Borgo – se è vero che non hanno rinunciato al lettino ed all’ombrellone, grazie anche ai prezzi invariati rispetto allo scorso anno, si sono portati tutto il resto da casa, a partire dalla bottiglia d’acqua minerale fino allo spuntino per i bambini da consumare dopo il bagno”. Il fenomeno per cui nei week-end in spiaggia si registra il maggior numero di presenze si va sempre di più accentuando, mentre i clienti nei giorni feriali diminuiscono e ciò malgrado le molteplici promozioni legate alle tariffe dei servizi di spiaggia: ombrellone condiviso, 3 lettini al prezzo di 2, sconti fino al 50% dopo le ore 14.00, ecc. In controtendenza i turisti stranieri: tedeschi, inglesi, francesi, russi, polacchi, argentini e cinesi sono più numerosi rispetto allo scorso anno, apprezzano soprattutto il mare pulito e il cibo mediterraneo anche se si concentrano soprattutto nelle regioni del nord Italia. “Non ci resta che confidare in agosto – conclude Borgo – in quanto continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze. Certo non ci facciamo illusioni, ma se nel 2012 questo mese è stato determinante per pareggiare i conti della stagione estiva, quest’anno sarà difficile ripetersi, ma se il meteo ci aiuterà, potremmo almeno ridurre la differenza. Siamo ancora speranzosi e convinti di poter dare un segnale di ottimismo anche ai 600.000 impiegati del settore che da più parti si chiedono quando finirà la crisi, perché questo è il mestiere che sanno fare e proprio grazie al loro lavoro che l’accoglienza turistica dell’Italia è famosa nel mondo”.
2 agosto 2013 – fonte: ANSA