Consumi

Mercati rionali, in regola con l’etichetta 2 banchi su 10

Bancarella_alimentare.jpgI mercati rionali offrono poche garanzie al consumatore? Sì, risponde il Movimento Difesa del Cittadino, a partire dall’etichetta. Dall’indagine dell’associazione, infatti, emerge che solo 2 banchi di ortofrutta su 10 nei mercati rionali sono in regola in materia di etichettatura. Migliore la situazione per i prodotti ittici: il 45% del campione espone tutte le indicazioni previste dalla normativa.
Una situazione che va peggiorando rispetto al 2008 quando i banchi in regola erano quasi 4 su 10. Oggi, invece, solo il 22% del campione espone tutte le 4 indicazioni previste dalla legge. La mancanza di etichette regolamentari può spesso nascondere vere e proprie pratiche illecite come la frode in commercio per vendita di prodotti ortofrutticoli esteri come italiani, oppure convenzionali come prodotti da agricoltura biologica. E ancora, commercializzazione di prodotti generici come a denominazione d’origine.

“Il cittadino ha il diritto a una informazione trasparente e a una etichetta completa – dichiara Silvia Biasotto, responsabile Dipartimento Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa del Cittadino – E’ necessario diffidare da chi non vuole raccontare la storia dei prodotti che vende. Spesso, dietro il non rispetto delle norme in materia di etichettatura si nascondono vere e proprie frodi commerciali, come falsa origine, scambio di specie ittica o vendita di pesce allevato per pescato con notevoli differenze di prezzo a danno del consumatore”.
L’indicazione più presente è il prezzo (86% nel caso dell’ortofrutta e 93% per il pesce fresco). Segue la varietà ortofrutticola (65%) e la denominazione commerciale ittica (84%). Per quanto riguarda l’origine, a circa la metà dei cittadini che frequentano i mercati rionali non è dato sapere da dove provengono la frutta, la verdura o il pesce che vogliono acquistare. In particolare, la provenienza è indicata nel 47% dei cartelli ortofrutticoli e nel 57% di quelli ittici. Decisamente minore la percentuale relativa alla categoria per l’ortofrutta (26% di presenza contro 31% dello scorso anno). Infine, il metodo di produzione del pesce (se pescato o allevato) è presente nel 57% dei casi, con punte del 95% a Milano e 75% nelle Marche. Si tratta di una informazione molto importante visto che una frode molto diffusa è quella di vendere pesce allevato per pescato.

(22 aprile 2013)

fonte: helpconsumatori

Condividi su

Lascia un commento

Dicci la tua! Scrivi nello spazio qui sotto cosa pensi dell’articolo, la tua opinione è importante per noi.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Iscriviti alla
newsletter

di Consumatori

Ricevi ogni mese via mail la rivista digitale e le notizie più interessanti