È scattato per tutti il diritto al modem libero per la linea fissa (Adsl e fibra ottica), dal primo dicembre 2018 per i nuovi contratti e dal primo gennaio 2019 per quelli già attivi. Parliamo del diritto – sancito dall’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni – a usare un nostro modem liberamente scelto, invece di essere obbligati (spesso pagandolo in forma rateizzata) a utilizzare quello dell’operatore telefonico.
Cosa succede dunque? Per i nuovi contratti l’utente ora può dire sì o no al modem dell’operatore. Se dice sì, ha comunque il diritto di sapere il suo costo scorporato e di averlo “sbloccato” per poterlo usare anche con altri contratti. Chi opta per un proprio modem, invece, conserva comunque il diritto a un minimo di assistenza. Più complesso è il quadro per i contratti già in essere. L’operatore deve togliere ogni eventuale blocco all’uso di modem alternativi. Sì ma come? O passa l’utente a un’offerta commerciale equivalente in cui il modem già posseduto diventa gratis, o consente la disdetta gratuita e l’utente è tenuto a restituire il modem; non è previsto un rimborso per le rate già pagate. Questo almeno al momento in cui scriviamo, e salvo sorprese da parte della giustizia amministrativa che potrebbe annullare la delibera Agcom accogliendo i ricorsi. Una situazione tanto fluida quanto variegata è l’offerta.