Le lavatrici di oggi sono pensate per chi ha sempre meno tempo ed è consapevole che, limitando il numero dei lavaggi, farà bene all’ambiente e al proprio portafogli.
Questi grandi elettrodomestici stanno cambiando in base a una tendenza che si potrebbe definire dunque “eco-speed“. Sono sempre più capienti (il cestello da 5 Kg per single non è più di moda, sostituito dai modelli da 6, 7 o 8 Kg), perché si preferisce accumulare i panni sporchi e fare magari un unico lavaggio settimanale. Sono sempre più fornite di programmi veloci che concentrano anche in venti minuti o mezz’ora le operazioni. Quasi tutte sono dotate, fin dalla fabbrica, della funzionalità “stiratura facile” (vedi box) che riduce al minimo le pieghe, e di sensori di carico che calcolano la quantità d’acqua, detersivo ed energia richiesta, in base al peso del bucato. La lavatrice standard, ormai, è diventata quella a 1.200 giri, con almeno 7 kg di carico.
Non sarà eterna – una decina d’anni la sua vita media – ma in compenso è tra gli elettrodomestici più “corteggiati” dalla moderna domotica, o almeno le macchine di fascia più alta, quelle a maggior tasso d’innovazione, che si acquistano a partire da 450 euro. Le cosiddette lavatrici smart (cioè intelligenti) rientrano tra quegli elettromestici 4.0 che coprono circa il 25% del mercato (dati 2018 dell’Osservatorio del Politecnico di Milano) sebbene una minoranza di persone, poi, ne sfrutti le potenzialità.
Collegate a un’applicazione dello smartphone proprietaria del brand, o – come capita sempre più spesso – integrate nel mondo di Google Assistant o in quello di Amazon Alexa che mettono in rete più periferiche in ambito domestico, consentono ad esempio l’accensione o lo spegnimento stando fuori casa, o di impostarle a distanza. E non solo. Basta avvicinare il cellulare alla lavatrice, avendo un semplice collegamento via Nfc, per effettuare un check-up e avere codici di guasto utili ai centri di assistenza, o con il WiFi ricevere molte altre informazioni sullo stato dell’elettrodomestico, compresi i consigli sul bucato.
Per avere un’idea della direzione intrapresa, le maggiori case coreane (Samsung, Lg, ecc.) stanno sperimentando sistemi di intelligenza artificiale in grado di provvedere all’autopulizia periodica dei filtri e alla decalcificazionee, nonché ridurre sia la temperatura di lavaggio, a 30 gradi e anche meno, sia l’uso di additivi chimici grazie all’immissi0ne di forti getti sterilizzanti di vapore.
Odissea nello spazio È chiaro che al netto dell’innovazione tecnologica, la prima mossa da fare quando si sceglie una lavatrice – in un mercato che si presenta stabile ed essenzialmente di sostituzione – resta quella di indovinare gli ingombri a seconda degli spazi della casa.
Per sintetizzare, sono tre le soluzioni che si prospettano: la lavatrice con carica frontale, la lavatrice con carica frontale slim e quella con carica dell’alto. Vediamo vantaggi e svantaggi di tutte e tre. La prima è la più classica, ha una misura standard in genere di 60 o 70 centimeri di larghezza, 60 di profondità e 40 o 45 e di altezza; la portata del cestello è ampia, arriva fino a 12 Kg. Se possono bastare 8 Kg per il nostro bucato, ma fondamentale è ridurre la larghezza dell’elettrodomestico, la soluzione è la lavatrice slim con carica sempre frontale, che è più alta, fino a 60 centimetri, e più stretta. Occhio però perché difficilmente potrà essere sormontata da una asciugatrice avendo già una discreta altezza.
Infine c’è la soluzione “salvaspazio” per eccellenza, la lavatrice con carica dall’alto. Anche questa ovviamente non può fare da base a un’asciugatrice, ma di converso ha il pregio della comodità: non richiede piegamenti sulle gambe e per chi soffre di mal di schiena, a partire dalle persone più anziane, è l’ideale.
Se guardiamo alla qualità delle prestazioni, invece, va considerato che i modelli su cui i produttori investono di più sono quelli con carica dall’alto, un alto numeri di giri della centrifuga e grandi capacità di bucato.
Mano al portafoglio
Lavatrici da 6 Kg di carico
primo prezzo, non di marca: da 200 € circa
primo prezzo, di marca: da 300 € circa
di marca più performanti: da 400 € circa
lavatrici smart: da 450 € circa
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2 Commenti. Nuovo commento
Io credo a ciò che dite ma mia moglie non è daccordo . Abbiamo una lavatrice nuova da 1 anno ed è vero che consuma poca acqua, poca corrente ma non risciaqua bene e rimane il
detersivo sui panni. Le abbiamo provate tutte ma niente, anche l’assistenza ha detto che è normale……..
Interessante, Armando, ma è probabile che dipenda dalla lavatrice, forse progettata male: consumi bassi non significa inefficienza. avete provato a diminuire la dose di detersivo?