Il caco mela è diverso dal caco comune. I frutti non sono consumabili subito dopo la raccolta, devono infatti essere “stufati”, cioè fatti maturare fino a perdere il contenuto di tannini. Da questa maturazione segue una produzione di zuccheri che rende questo frutto dolcissimo.
Il caco mela non va consumato morbido come il caco comune, ma deve essere croccante e dolce, di colore arancio. Si deve sbucciare come una mela. Sia il caco comune che il caco mela sono frutti tipici e caratteristici della Romagna. Sono da consumare in ottobre e novembre. Si conservano meglio fuori dal frigo, ma non per molti giorni (6/7 giorni).
Se sono un po’ acerbi si può favorirne la maturazione disponendoli su una cassetta o su un cartone, ben distanziati tra loro, con delle mele interposte, e in luogo caldo, asciutto e se possibile buio. Le mele, infatti, maturando liberano acetilene ed etilene, due gas che arricchiscono i cachi di zuccheri rendendoli quindi più dolci.
Oltre che mangiati crudi sono ottimi per la preparazione di confetture e crostate.
I cachi contengono un’alta quantità di zuccheri, di potassio, di beta-carotene e criptoxantina (a cui si deve il caratteristico colore arancione), e sono una buona fonte di vitamina C. Sono frutti molto energetici, per questo consigliati ai bambini, a chi pratica sport e a chi è particolarmente stanco sia fisicamente che mentalmente. I cachi sono una eccellente fonte di potassio. Molto utili all’apparato nervoso e a chi soffre di fegato. Indicati in caso di stipsi, hanno infatti proprietà lassative e diuretiche.