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Italia settima al mondo [br]per computer infettati da virus

PC_Virus.jpgL’Italia si trova ai primi posti nella poco rassicurante classifica delle nazioni con la maggiore attività malevola in Rete: quest’anno è settima, l’anno scorso era nona; Roma invece si conferma la prima città europea per numero di compiter zombie e la quarta a livello mondiale. 
Non è certamente positivo l’Internent Security Threat Report 2013, l’ultima edizione del rapporto annuale sulla sicurezza e sulle minacce presenti in Rete pubblicato da Symantec. Dal rapporto completo si possono estrarre alcuni dati utili a comprendere la situazione attuale, come l’aumento del 42% negli attacchi mirati che si è registrato nel 2012.

A quanto pare i criminali informatici hanno imparato a utilizzare le aziende più piccole e meno protette come “cavalli di Troia” per poi avere accesso alle aziende più grandi: non a caso, infatti, il 31% di tutti gli attacchi mirati aveva come bersaglio realtà imprenditoriali con meno di 250 dipendenti. 
Non sono però soltanto le aziende a doversi preoccupare, ma anche gli utenti comuni: lo scorso anno il numero di siti di phishing che si spacciano per social network è aumentato del 125%, gli attacchi basati sul web sono cresciuti del 30% e, nel complesso, nel 2012 sono state scoperte 5.291 nuove vulnerabilità software, 415 delle quali nei sistemi operativi per dispositivi mobili.

Il mondo degli smartphone e dei tablet si è dimostrato particolarmente interessante per quei criminali informatici che vanno a caccia di dati personali (il malware dedicato è aumentato del 58%): il 32% di tutte le minacce rivolte verso questi dispositivi, infatti, mirava proprio alla sottrazione di informazioni.

All’interno di questo panorama piuttosto desolante, tuttavia, c’è spazio anche per una buona notizia: la massa dello spam ha continuato a decrescere, e nel 2012 “soltanto” il 69% delle email inviate era costituito da posta indesiderata. In questo particolare “mercato” stanno avendo sempre più successo le email di spam che propongono appuntamenti e incontri a base di sesso: se nel 2012 questo tipo di argomenti costituivano il 3% dello spam, l’anno scorso è arrivato a rappresentarne ben il 55%. 

(fonte: Zeus News)

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