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Giradischi vintage, un grande ritorno

Giradischi_vintage.jpgSe il problema potevano essere i ricambi (a cominciare da testine e puntine), le soluzioni oggi arrivano dalla Cina e si trovano comodamente sul web. E così per i giradischi che leggono il vinile ma non solo, anche tutti i formati audio che si sono affermati negli ultimi anni e che trasformano, volendo, la musica analogica in digitale, si può parlare di un “grande ritorno” nel segno del vintage innovativo.

Lo confermano i dati di vendita la cui crescita si mantiene intorno al 20% anche per questo Natale, periodo promozionale per Coop che da alcuni anni – partendo dal giradischi Doctor Sound – ha un’offerta articolata e a prezzi popolari di questi oggetti dal sapore rètro ma con tecnologie digitali: veri e propri “ibridi” analogico-digitali capaci di riprodurre sia le vecchie cassette sia i vecchi e nuovi Lp in vinile (tornati in produzione dal 2008, ristampe ma anche precise scelte di artisti come Vasco Rossi, Mario Biondi e altri, attratti dalla migliore qualità sonora del solco), riascoltabili a due o tre velocità (33, 45 e 78 giri). In più per la musica digitalizzata e compressa dispongono del lettore cd e di quello per gli mp3, mentre sulla chiavetta Usb o sulla memoria SD si possono registrare le cover dei Pink Floyd (in testa nella hit parade del vinile) e i successi odierni più cult incisi su pista. È la funzione di “encoding” a permettere questa versatilità, rendendo tutta la musica che si vuole disponibile su qualunque dispositivo multimediale, dai computer agli smartphone, dai tablet ai netbook, e in qualsiasi momento, con l’aggiunta in molti casi della radio. Certo la qualità per gli orecchi raffinati non sarà eccelsa (e anche sull’estetica i pareri sono controversi), a meno che non si ricerchi l’alta fedeltà andando su fasce prezzo a partire dai 500 euro e si punti su marche di alta gamma tipo Yamaha. Altre strade più classiche portano a ricercare un usato sicuro dell’epoca d’oro del vinile, o nei mercatini reali, o sui portali di compravendita online.

Musica “for everybody”In atto da almeno un quinquennio, il fenomeno dei giradischi ibridi è interessante tuttavia proprio perché pur essendo di nicchia riguarda un pubblico allargato e non di soli appassionati, per i quali l’opzione del vinile non è in realtà mai tramontata.

I giradischi salvati così dall’estinzione – prima negli States e in Gran Bretagna, poi in Italia rilanciati anche dalla grande distribuzione – sono molto economici, d’importazione o “brandizzati” (cioè marchiati), oggetti più accessibili di quelli prodotti da case specializzate che possono contare su un pubblico di musicofili. In mezzo ci sarebbero le grosse aziende dell’elettronica di consuno tradizionale, che però finora, tranne poche eccezioni, sono rimaste a guardare sorvolando su questo ritorno al solco e ai suoi strumenti per l’ascolto, arricchito da funzioni come il bluetooth e da proposte stravaganti come la riproduzione dei dischi in verticale.

La febbre del vinile – che vale circa il 5% del mercato fisico della musica, con un trend di crescita dell’84% in Italia nel 2014 – si è trasmessa anche al jukebox riemerso anch’esso dall’album dei ricordi in una versione analogico-digitale (in febbraio sarà in promozione in alcuni punti vendita Coop).

Se a ciò aggiungiamo le radioline vintage e le docking station, che estendono la capacità sonora dei dispositivi mobili, otteniamo come risultato un’isoletta felice in un settore, quello dell’audio home system, in generale flessione (- 3,5% a settembre 2015 rispetto allo stesso mese del 2014) vuoi per lo streaming da Internet, vuoi per lo sconfinamento degli smartphone nel mondo della musica.

L’audio si è polarizzato Più corretto a voler essere puntigliosi sarebbe parlare di un settore in grande evoluzione, dal momento che la crescita c’è ma è limitata a piccoli segmenti di mercato. Ovvero ai sistemi multiroom (network music system) che rendono possibile l’audio in streaming in tutta la casa, tramite un hub da collegare al router e accoppiare quindi in modalità wireless ad altoparlanti e dispositivi; e gli audio home system connessi ad Internet per uno streaming diretto. Le vendite per entrambi i segmenti raddoppiano pur non facendo ancora grandi numeri. Giradischi e streaming, in definitiva, sono i due estremi di un sistema audio domestico che si sta sempre più polarizzando.

febbraio 2016

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