Consumi

Giornali, scomparsi oltre 3 milioni di lettori

Donna_giornale.jpgNel 2012 i consumi delle famiglie italiane hanno registrato la più forte contrazione degli ultimi 50 anni e le spese per la voce “ricreazione e cultura” non potevano che calare (-4,4%). E per la prima volta sono diminuiti anche i lettori; fino al 2011 si risparmiava sull’acquisto del giornale, ma non si rinunciava a leggerlo.
L’ultima rilevazione Audipress (primo trimestre 2013) indica in 21 milioni le persone che ogni giorno leggono un quotidiano, con una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2012 del 14,8% corrispondente a 3,663 milioni di lettori. L’indice di penetrazione è calato dal 46,8% al 40,7%: in un solo anno 6 persone ogni 100 che leggevano un quotidiano non lo leggono più. La riduzione del numero dei lettori si è progressivamente accentuata.
Leggermente meno marcata la flessione dei lettori dei periodici. L’indagine Audipress conta 30,171 milioni di lettori di periodici nel primo trimestre 2013, circa 3,132 milioni di lettori in meno (-9,4%) rispetto allo stesso periodo del 2012, quando i lettori erano stati 33,303 milioni. L’indice di penetrazione è sceso dal 63,2% al 58,4%. Tra i periodici, registrano una contrazione lievemente maggiore i lettori dei settimanali (-6,9 %) rispetto a quella dei mensili (-6,4 % ).
Se guardiamo alle singole Regioni, si conferma il permanere di una sorta di “questione meridionale” nell’informazione, in quanto ai livelli di vendite delle regioni del Nord (86 copie vendute per 1000 abitanti) e del Centro (76 copie), corrispondono livelli particolarmente depressi nel Mezzogiorno (45 copie), con Regioni particolarmente depresse (la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Sicilia presentano un dato di copie vendute ogni mille abitanti inferiore a 40).
La regione con la più elevata propensione all’acquisto di quotidiani è il Friuli Venezia Giulia (121 copie vendute ogni 1000 abitanti), seguita dalla Liguria (120 copie), dal Trentino Alto Adige (114 copie) e dalla Sardegna (110 copie). Fanalini di coda la Campania (33 copie vendute ogni mille abitanti), la Basilicata (35 copie), la Puglia e la Sicilia (39 copie).

Passando alla pubblicità, il Rapporto Fieg registra il dato peggiore degli ultimi 20 anni: il totale degli investimenti pubblicitari è stato pari a 7,442 miliardi di euro, il 14,3% in meno rispetto all’anno precedente (8,683 mld di euro). Per la prima volta dal 2003, si è scesi al di sotto della soglia degli 8 miliardi di euro a prezzi correnti. In termini reali, al netto dell’inflazione, si è tornati ai livelli degli investimenti pubblicitari del 1991.

6 giugno 2013 – fonte: helpconsumatori

 

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