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Federconsumatori: “Siamo lontani da un vero mercato dell’energia”

mauro_zanini.jpgMauro Zanini, che andamento avranno i prezzi delle bollette energetiche nel 2014? Caleranno dopo il picco storico toccato nel 2013? 
Sì, caleranno ma dovremo aspettare il prossimo 1° aprile, salvo sorprese di appesantimenti per oneri impropri come è già successo per le bollette elettriche delle utenze domestiche che dal 1° gennaio sono rincarate dello 0,7%, caricando su di sé gli sgravi per le imprese energivore: una scelta dell’Aeeg da noi duramente criticata. Il trend però è di un calo che durerà anche per il 2015, soprattutto per effetto della diminuzione dei consumi che genera un esubero di offerta di gas nel mondo. A ciò si aggiunge una maggiore attenzione all’efficienza energetica. Ma decisiva sarà l’inversione di rotta  da noi auspicata da anni, e sintetizzabile nello slogan “più contratti spot e a termine, meno mercato take or pay”. Mi spiego: abbiamo cominciato finalmente a comprare una parte del gas metano, di cui siamo i secondi consumatori in Europa alle spalle della Germania, al mercato spot o a termine che sta diventando interessante e che costa il 20% in meno dei contratti ventennali con cui eravamo tradizionalmente legati a Russia, Algeria o Norvegia, con il metano indicizzato alle quotazioni del greggio. Lei può immaginarne l’onerosità. Dallo scorso 1° ottobre, invece, il paniere del mercato di salvaguardia è calcolato al 100% sulla borsa del metano. 

I gruppi di acquisto aiuteranno ad alzare i livelli di convenienza, ancora bassi sul mercato libero?
La questione è aperta e da valutare nel medio periodo. Le faccio un esempio: nell’incontro avuto un mese fa con l’Acquirentte Unico, ci è stato garantito che i prezzi delle bollette, sulla base delle gare già sottoscritte, saranno inferiori non solo per il 2014 ma anche per il 2015. L’Acquirente Unico detiene un potere enorme, partecipa alle gare per piccoli lotti spuntando ottimi prezzi. Bisogna vedere se le aste dei gruppi d’acquisto o i liberi contratti con prezzo bloccato a due anni, molto gettonati in questo periodo nella pubblicità televisiva, riusciranno ad essere più concorrenziali. Non è detto.

Non vede una contraddizione in tutto questo? 
Se il mercato verrà corretto e diventerà un vero mercato, cioè concorrenziale, trasparente e con risparmi tangibili, allora sarà uno spazio interessante per tutti, compresi ulteriori soggetti terzi no-profit. Ora come ora invece mancano le aggregazioni, i venditori sono troppi e si cautelano per coprirsi dai costi facendo sottoscrivere, nei porta a porta o con il telemarketing, le proposte più onerose senza esporsi come dovrebbero al rischio d’impresa. Insomma, c’è ancora tanta strada da fare. A cominciare dalla semplificazione del linguaggio sulla quale bisogna lavorare molto.

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