La percentuale dei rifiuti, che era del 74% nel 2012, è salita al 76,7% nel 2013. Continua a crescere la montagna di imballaggi usati raccolta in Italia e poi avviata al riciclaggio. Una buona notizia specie sotto Pasqua quando tra uova, colombe e regalistica, il materiale di scarto che finisce nei cassonetti inevitabilmente aumenta. A fornire i dati più aggiornati è ora il Conai, il Consorzio nazionale degli imballaggi che con circa 1.250.000 imprese iscritte, è uno dei più grandi d’Europa.
Con le raccolte differenziate, il Conai fa sapere che riesce a togliere dal ciclo dei rifiuti 8,7 milioni di tonnellate di imballaggi usati l’anno, in 7.000 centri abitati che si avvalgono dell’accordo stipulato attraverso l’Anci. Di questi materiali, il 66,5% viene effettivamente riciclato e reimmesso in circolo con indubbi benefici all’ambiente. Le notizie più confortanti vengono dalla raccolta della plastica che comincia a decollare anche nel Mezzogiorno e fa registrare un + 10,9% sul 2012.
Con questo ulteriore progresso, il sistema Conai-Consorzi ha ampiamente superato gli obiettivi di recupero e riciclo stabiliti dalla normativa italiana ed europea. Basti pensare che l’obiettivo fissato al 2008 era di recuperare o riciclare almeno il 60% degli imballaggi immessi sul mercato, sedici punti in meno della quota raggiunta nel 2013.
Il Conai è un consorzio privato, senza fini di lucro, costituito dalle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi, con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio previsti dalla legislazione europea e recepiti in Italia attraverso il Decreto Ronchi (Decreto Legislativo 22/97) aggiornato dal D.Lgs. 152/06.
Fonti: Conai, Il Sole 24 Ore (21/4/2014)