Consumi

Donna e 40enne: ecco l’identikit di chi consuma biologico

Quarantenne, donna e di reddito medio
Ecco l’identikit di chi consuma bio in Italia

Colto, reddito medio-alto, età media di 44 anni. È l’identikit del consumatore di prodotti biologici, secondo un dossier elaborato da Aiab Coldiretti e Legambiente e riferito al 2010. Secondo il dossier, il 70% dei prodotti biologici di consumano nelle famiglie con al massimo tre componenti, anche se, nel corso dell’anno preso in esame, crescono di più, percentualmente, i consumi nelle famiglie con 4 o 5 componenti. Il consumatore tipo è dunque quarantenne (anche se un 20% di consumatori ricade nella classe degli over 60), per lo più di sesso femminile, perché – come spiega Vladimiro Adelmi di Coop – “il tratto che caratterizza le donne è la consapevolezza, il guardare oltre il gesto quotidiano, la ricerca del valore in ciò che comprano”. La maggior parte dei “bio-addicted” (70%) risiede nel settentrione, anche se nel corso del 2010 i consumi al sud sono aumentati del 21%, anche se con valori di mercato ancora molto contenuti. Poiché molte produzioni biologiche si concentrano al sud lo studio rileva “lo squilibrio tra luoghi di produzione e luoghi di consumo, caratteristica storica del biologico italiano”.

La certificazione europea ora c'è anche per il vino
L’Unione europea ha istituito un marchio europeo per il vino biologico. È stata infatti approvata a Bruxelles nel mese scorso una nuova normativa sul vino da coltivazioni bio, che potrà avere logo UE ed etichette dedicate con la dicitura “vino biologico”.
Già dalla prossima vendemmia del 2012 infatti, i produttori che coltivano uve senza trattamenti chimici, né manipolazioni in cantina, potranno utilizzare il logo bio dell'Ue, riconosciuto in tutti i Paesi l'Unione europea, che certifica ufficialmente gli ingredienti e i processi produttivi adottati. Ad esempio, non sono consentiti l’acido sorbico e la desolforazione, e anche il tenore dei solfiti deve essere di almeno 30-50 mg/litro inferiore al livello dell’equivalente vino convenzionale. Una svolta importante, perché  fino ad oggi i produttori di vino potevano etichettare le loro bottiglie solo con la dicitura “da uva da agricoltura biologica” e non era consentito, ai produttori di vino, utilizzare il logo europeo per i prodotti bio.
E c’è di più: il regolamento europeo – che entrerà in vigore nei prossimi mesi – prevede la possibilità di etichettare come bio anche il vino delle annate precedenti, purché si dimostri naturalmente la conformità alle norme comunitarie.

  

 

  

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